Romagna, Battistoni (sindacato Balneari): "Se chiuderemo a -30% sarà comunque una buona stagione"
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Federica Ferruzzi - All’appello manca ancora il mese di settembre, ma è già possibile stilare una sorta di bilancio della stagione che ha dovuto fare i conti col Covid-19 e con il conseguente distanziamento sociale. Abbiamo quindi chiesto a Simone Battistoni, presidente del sindacato balneari dell’Emilia-Romagna, di tracciare un quadro complessivo, da cui emerge un’estate meno amara di quanto, forse, ci si sarebbe aspettati.
Battistoni, come valuta la stagione che stiamo per lasciarci alle spalle?
«Difficile. E’ stata una stagione complicata a causa degli adempimenti che sono aumentati sotto tutti i punti di vista. Bisognava cercare il punto di mediazione tra il rispetto delle regole ed una serena vita di spiaggia. Abbiamo assistito ad un vistoso calo di presenze tra giugno e luglio, dove la forbice è oscillata tra un 30 ed un 60% in meno per giugno e tra un meno 25-30% per luglio. Ad agosto il calo si è invece fermato al 10% ed il mese è andato meglio di quanto ci si potesse aspettare. Dovendo però fare i conti un 20% in meno di ombrelloni c’è stata qualche difficoltà, per gli albergatori, nell’offrire il pacchetto che solitamente includeva anche la spiaggia. Alla fine, con tanti sacrifici, si è cercato di accontentare tutti, ma qualche disagio c’è stato».
Analizzandola nel complesso, la stagione si è «salvata»?
«Considerate le premesse, possiamo dire che è andata bene. Nonostante il Covid-19 abbiamo tenuto. Chi è venuto si è sentito tranquillo dal punto di vista sanitario e non è poco. Per noi era importante vincere la sfida della serenità e della tranquillità del cliente. Economicamente i conti non possono tornare e se chiuderemo con un 30% in meno dovremo ringraziare, non si poteva fare di meglio».
Avete prenotazioni per settembre?
«Il turismo, negli ultimi anni, è sempre più last minute e quest’anno questa caratteristica è ancora più evidente. Settembre non potrà registrare grandi numeri, non potremo basarci sul quel mese per recuperare giugno e luglio, ma se sarà “buono” potrà aiutare. Come si dice qui a Cesenatico, “ogni formica dà il suo morso”, speriamo quindi anche nella formichina di settembre».
Ci sono località che sono andate meglio di altre?
«A giugno e a luglio le zone ad alta densità alberghiera hanno sofferto di più. In quei mesi chi aveva la casa di proprietà al mare c’è andato, mentre chi avrebbe dovuto optare per l’albergo non si è sentito sicuro ed è rimasto a casa. Ad agosto, invece, il comparto alberghiero ha lavorato moltissimo. Posso dire che nelle località gli andamenti sono stati simili con, all’interno, zone a macchia di leopardo».
Se anche per l’anno prossimo si continuerà a mantenere il distanziamento, ci sono misure che dovranno essere cambiate perché, ad esempio, si sono rivelate troppo penalizzanti?
«Soluzioni non ne ho, dobbiamo ancora parlarne al nostro interno. Di sicuro dovremo ottimizzare i servizi, perché, ad esempio, quest’anno l’animazione è stata data in maniera monca. Sugli spazi siamo stati “bravini” e penso ai tavolini “persi” a causa del rispetto delle distanze che sono stati riposizionati sulla sabbia con un risultato eccellente. Comunque staremo a vedere: a seconda di come andrà la situazione, ci adatteremo».