Riccardo Isola - Il Mondiale del ciclismo del 2020 nel territorio imolese e faentino, per la precisione riolese, sarà possibile percorrerlo ufficialmente seguendo la segnaletica e il tracciato percorso dai campioni. In questi giorni si stanno, infatti, chiudendo le ultime azioni per realizzare la segnaletica che sarà distribuita lungo i quasi 30 chilometri d’asfalto che dall’Autodromo «Enzo e Dino Ferrari» salgono lungo le colline che toccano il territorio riolese per poi fare rientro, dopo due salite impegnative e lunghe, e due discese tecniche e divertenti, di nuovo all’Autodromo. E’ un’occasione non solo di conoscenza del territorio ma anche e soprattutto un’opportunità turistica visto che sono centinaia gli appassionati che ogni settimana si riversano su quelle strade in serlla alle proprie biciclette.
Per la direttrice di «If - imola faenza Tourism», la società di promo-commercializzazione, Marcella Pradella «questa nuova offerta è veramente un’opportunità turistica. Soprattutto - aggiunge - in chiave di promozione internazionale di questa parte di Romagna. Nei mesi scorsi, infati, siamo riusciti a portare una trentina di americani, fortemente interessati, lungo il percorso ciclistico che dall’Autodromo di imola raggiunge il faentino e fa rientro all’Enzo e Dino Ferrari. Ma non solo. Anche tour operator polacchi hanno deciso di farci visita in quanto specializzati proprio nella vendita e commercializzazione di pacchetti turistici basati sulla bici e comunque su questa tipologia di esperienza. Hanno visitato - conferma Pradella - non solo l’Autodromo sul Santerno ma tutto il territorio faentino e ne sono rimasti entusiasti. non a caso - conclude - iniziano già a chiedere pacchetti per una settimana da poter iniziare a proporre sul loro mercato».
Nello specifico la segnaletica prevede la realizzazione di cartellonistica ufficiale che sarà distribuita lungo tutto il percorso. Cartelli che aiuteranno i ciclisti a conoscere meglio le caratteristiche del tracciato, le diverse distanze e le tipologie orografiche che lo caratterizzano. I lavori di messa a dimora iniziano entro la fine di quest’anno per permettere, soprattutto a primavera, di poter avere una chiara, ufficiale e molto specifica informazione. La spesa, che dovrebbe aggirarsi sui 30 mila euro, sarà sostenuta dal Con.Ami e prevede la creazione e installazione di decine di cartelli. Vista la sua importanza e la grande potenzialità, il progetto gode anche di un finanziamento proveniente dalla Città metropolitana di Bologna, pari a 10 mila euro, messa proprio all’interno dell’offerta legata al progetto «Terre e Motori» di cui l’imolese e il faentino fanno parte in modo molto concreto.
Il percorso, lungo 28,8 chilometri, come detto parte e fa ritorno all’interno dell’Autodromo. Usciti dalla Rivazza i ciclisti affrontano la prima salita verso Bergullo e poi arrivando alla «Cima Mazzolano». Da qui si scende in direzione di Riolo Terme per attraversarla e dirigersi verso la frazione di Isola. Da qui parte la seconda salita, quella della «Cima Galisterna», che porterà i ciclisti, una volta arrivati in cima, a discendere attraverso un percorso tortuoso e molto divertente fino ad arrivare all’altezza della variante Alta dove ci si immetterà all’interno della pista di automobilismo imolese per percorrerla, in senso antiorario, fino ad arrivare al rettilineo dell’arrivo.