Riolo e Casola, dalle tavole interculturali al videoricettario multietnico
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Silvia Manzani
La cena multietnica di Riolo Terme e il pranzo interculturale di Casola Valsenio, lo scorso anno, a causa del Covid non si sono potuti tenere. Ed è così che nei due comuni della Romagna faentina si è iniziato a pensare a come tener vivo, sempre attraverso il cibo, il dialogo interculturale. L’idea, poi finanziata all’interno del bando «Pace e cittadinanza globale» della Regione Emilia-Romagna, è stata quella di un video-ricettario, attività che si è affiancata ad altre iniziative che ricadono sotto l’egida del progetto «In cammino verso i diritti» e che coinvolgono anche altri territori come Faenza (soprattutto sul fronte del dialogo interreligioso) e Castel Bolognese («marcia dei diritti»). A parlare delle ricette online è Francesca Merlini, vicesindaco di Riolo Terme: «Abbiamo individuato, insieme a Casola, dieci persone di origine straniera che risiedono nelle nostre zone e che si sono messe a disposizione per girare. Ogni lunedì, sui siti e sulle pagine Facebook dei Comuni, pubblichiamo la ricetta. Tra i Paesi coinvolti ci sono sono Tunisia, Repubblica Dominicana, Albania, Lettonia, Africa centrale, Somalia, Afghanistan, Slovacchia, Italia: «Per quanto riguarda l’Africa - spiega Merlini - abbiamo coinvolto alcune ragazze nigeriane richiedenti protezione internazionale. Chiaro, era molto più suggestivo e coinvolgente cenare tutti insieme al Parco Pertini, alternando fino a otto piatti di otto provenienze alla volta e riunendo a tavola fino a 200 persone. O metterci al lavoro tutti insieme per preparare 400 involtini vietnamiti, come è capitato un anno. Speriamo comunque di aver fatto passare dei bei messaggi». Da Casola, a parlare del progetto, è Dorothee Bulling, arrivata dalla Germania nel 2009 e consigliera comunale: «L’anno scorso, al tipico pranzo interculturale, abbiamo proposto anche un tipico dolce del mio Paese, al quale io stesso sono rimasta legata attraverso i sapori. A casa mia, per esempio, non mancano mai gli spätzle, anche se stando in Romagna mi sono innamorata di tortelli e cappelletti». In assenza della possibilità di mettere alla stessa tavola 200 persone, come anche a Casola succedeva, il viaggio video è stato comunque, per Bulling, interessante: «Si va dai sambusi somali al gulasch, passando per gli arancini siciliani e i byrek albanesi. Un percorso profumatissimo e in grado di unire le persone».