Rimini, violenza sessuale e minacce aggravate: 27enne nei guai

Il 17 marzo, in incidente probatorio, il gip Raffaele Deflorio ha confermato le accuse per un 27enne albanese, noto alle forze dell'ordine, indagandolo per violenza sessuale e minacce aggravate. Secondo quanto raccontato dalla sua vittima, una 23enne straniera, l'uomo avrebbe abusato di lei due volte, lo scorso dicembre, mentre entrambi si trovavano in un hotel di Rimini. La giovane alloggiava nella struttura con il compagno e la figlioletta. mentre il 27enne andava a trovare parenti che avevano preso una camera nello stesso hotel. Il 27 dicembre l'aveva attirata proprio nella camera dei parenti, aveva spento la luce poi, puntandole una pistola alla testa l'aveva violentata. Infine, l'aveva minacciata di morte se avesse parlato. Qualche giorno più tardi, aveva di nuovo incontrato la sua vittima nella hall con il braccio la figlia e l'aveva di nuovo trascinata nella camera dei parenti, questa volta pretendendo un rapporto orale. Le aveva, poi, promesso documenti per stare in Italia e denaro se non avesse parlato. La 23enne, avrebbe subito una terza violenza se la presenza del compagno non avesse disincentivato l'aggressore. Sconvolta, la giovane si era confidata con il fidanzato e assieme a lui, il 2 gennaio, era andata al Comando della polizia locale di Rimini per sporgere denuncia e facendo scattare l'indagine dopo aver riconosciuto lo stupratore tra le foto dell'album mostratole della forze dell'ordine che ritraeva soggetti già noti.