Rimini, uccise la compagna che aveva in braccio il figlio: in Appello confermato l'ergastolo per il 49enne
Quindici colpi di mattarello e oltre 50 coltellate, di fronte al figlioletto di 6 mesi. Venne uccise così la 33enne Cristina Peroni, il 25 giugno 2022 nella casa di via Rastelli che condivideva con il compagno Simone Benedetto Vultaggio, oggi 49enne e il figlio. Il 26 novembre la Corte d'Appello di Bologna ha confermato la condanna all'ergastolo inflitta un anno fa dalla Corte d'Assise di Rimini per omicidio volontario, con le aggravanti dei futili motivi, della crudeltà e del legame familiare. Le indagini rivelarono che la loro convivenza da tempo era segnata dalle violenze dell'uomo e a nulla valsero i tentativi della difesa, nel processo di primo grado, di dimostrare una presunta parziale infermità mentale di Vultaggio. L'operaio venne definito capace di intendere e volere al momento del delitto da un consulente della Procura. L'uomo venne fermato subito dopo il delitto e con il sorriso sulle labbra e le mani ancora sporche di sangue disse: "Il bambino sta bene, ora lei non potrà più parlargli male di me".Il 49enne era ossessionato dal figlio che sia i suoi parenti che quelli di Cristina vorrebbero crescere e ne hanno chiesto l'affidamento. A Vultaggio è stata tolta la patria potestà e il piccolo è stato per ora affidato ai nonni materni mentre i parenti del padre possono andare a fargli visita.