Rimini, provò ad avvelenare il compagno per l'eredità: l'appello conferma la condanna
Viveva da 30 anni con quell'uomo quando provò ad avvelenarlo per impossessarsi dell'eredità. Così l'80enne Gemma Pirani era stata condannata per tentato omicidio a 10 anni in primo grado e nei giorni scorsi l'Appello ha confermato la pena. Nel 2018 aveva cercato di avvelenare il compagno 84enne Dino Pierani usando un topicida, ma quando stava per morire dissanguato, i medici erano riusciti a salvarlo. Le analisi del sangue, però, avevano rilevato la presenza del topicida e fatto scattare le indagini coordinate dal pm Luca Bertuzzi. I carabinieri avevano trovato la sostanza nell'abitazione che l'uomo divideva con la Pirani e nonostante lei avesse sostenuto la sua innocenza e di aver usato il prodotto per eliminare i ratti non era stata creduta. La donna aveva due figli nati da un precedente matrimonio e da quel che era emerso dalle indagini, uno di loro viveva in un appartamento del nuovo compagno della madre. Quest'ultimo, segnato da diverse patologie era seguito da un amministratore di sostegno che aveva chiesto un affitto al figlio della donna il quale aveva spiegato che il patrigno gli aveva concesso di abitarci gratuitamente. Ne erano nati screzi andati avanti anche quando l'amministratore di sostegno, per sostenere i costi delle cure necessarie all'anziano aveva ottenuto dal giudice di poter vendere quell'appartamento. E così gli inquirenti si erano concentrati su un movente economico. La Pirani inizialmente aveva sostenuto la sua innocenza salvo poi rivelare la verità spinta anche dai figli.