Rimini, omicidio Paganelli: prelevato dna dell'amante della nuora
Proseguono a ritmo serrato le indagini sull'omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa nel garage del condominio di via Del Ciclamino a Rimini lo scorso 3 ottobre. La donna è stata colpita con 17 coltellate, 4 quelle profonde e mortali. Gli investigatori hanno già prelevato impronte e dna sia della nuora Manuela Bianchi che per prima ha trovato il cadavere che di suo fratello Loris. Non c'è, per ora, nessuno iscritto nel registro degli indagati, ma gli inquirenti, coordinati dal pm Daniele Paci, hanno prelevato anche il dna del vicino di casa della Bianchi, suo presunto amante e della moglie di lui. La famiglia della vittima ha sempre sostenuto di escludere che l'assassino possa essere un familiare. I tre figli di Pierina, la nuora e il fratello di lei sono stati sentiti già diverse volte dagli inquirenti che stanno monitorando anche una pagina facebook dove si sprecano gli insulti e l'odio verso i testimoni di Geova, confessione seguita da Pierina. L'ex marito della vittima, infatti, in più di un'occasione aveva parlato agli inquirenti di possibile odio religioso verso Pierina quale papabile movente del suo omicidio. Proseguono, intanto, gli accertamenti sulle telecamere di videosorveglianza della vicina farmacia San Martino che hanno ripreso sia l'arrivo della vittima, la sera del 3 ottobre che una serie di ombre di persone a piedi. Sequestrati anche i filmati di una telecamera installata in un box auto sotterraneo che avrebbe registrato il sonoro delle urla di Pierina e forse anche del suo assassino. Come detto, Pierina è stata trovata dalla nuora la mattina del 4 ottobre a terra tra l'ascensore e la rampa di scale che portano ai box auto e, viste le lesioni, gli inquirenti hanno da subito ipotizzato un'aggressione letale. Loris e Manuela Bianchi, la sera del 3 ottobre, nei momenti in cui si consumava il delitto, erano a cena a casa di Manuela con la nipote