Nel dettaglio, l'adeguamento prevede tariffa giornaliera: - per alberghi e RTA: 1,5 euro (da 0,70 euro attuale) per le strutture a una stella, che rappresentano il 6,6% del totale degli alberghi a Rimini; 2 euro (da 1 euro) per i due stelle (19,5%); 2,5 euro (da 2 euro) per i tre stelle (56%); 4 euro (da 3 euro) per i quattro stelle (7,3%); 5 euro (da 4 euro) per i cinque stelle (0,2%); - per i campeggi: 0,4 euro (da 0,20) per una stella; 0,60 euro (da 0,40) per i due stelle; 0,80 euro (da 0,60) per i tre stelle; 1 euro (da 0,80) per i quattro stelle; - per case per ferie, ostelli e affittacamere: unica 1 euro (da 0,70); - per case per appartamenti e vacanze: 2 euro (da 0,70 euro) per due soli; 2 euro (da 1 euro) per tre soli; 2 euro (invariata) per 4 soli; - per bed and breakfast: 2 euro (da 0,70); - per appartamenti ammobiliati ad uso turistico, articolo 12 Legge regionale 16/2004: unica 2 euro (da 1,5 euro), - per locazioni brevi gestite direttamente dal proprietario dell'immobile: unica 2 euro (da 1,5 euro); per locazioni brevi il cui canone è incassato da gestori di piattaforme telematiche o da soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare: unica 5% del canone o corrispettivo di locazione (da 4%); per Marina Resort: 0,50 euro (da 0,20) per una stella; 1 euro (da 0,40 euro) per due stelle; 1,5 euro (da 0,60) per tre stelle; 2 euro (da 0,80 euro) per quattro stelle.
"L'adeguamento delle tariffe dell'imposta di soggiorno- è il commento del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad- rientra nel discorso più ampio della formulazione dell'intera proposta di Bilancio 2024. Come ho già detto nei giorni scorsi, quattro sono i capisaldi che intendiamo confermare: nessun aumento delle imposte per cittadini e imprese, risorse su sostegno alle difficoltà e fragilità e scuola per mantenere forte e adeguato lo scudo della solidarietà sociale, assunzione di 30 nuovi agenti di Polizia locale per potenziare il grado dei controlli urbani e della sicurezza, investimenti straordinari sulla città in ordine alla sua accessibilità e attrattività turistica. Quest'ultimo punto motiva la scelta di aggiornare il contributo che, in tutto il mondo, il visitatore e il turista destina alla città che lo ospita per un periodo temporaneo, con servizi adeguati, dedicati e speciali. Ricordiamo sempre che a Rimini, prima in Italia, il rapporto tra popolazione residente e turisti è di 1 a 49,33; significa che statisticamente su ogni riminese 'pesano' annualmente anche i costi dei servizi pubblici di quasi 50 turisti. Beninteso, si tratta di un 'impegno' che sul nostro territorio ha creato benessere, ricchezza e occupazione, ma che dall'altra parte ha naturalmente bisogno di essere continuamente ampliato, rilanciato, modernizzato. Prendiamo ad esempio questa stagione turistica, davvero difficile e complessa (soprattutto per le località balneari) per tutta una serie di ragioni che vanno dall'inflazione che ha colpito le tasche delle famiglie italiane, all'alluvione che, nel dramma vero e reale di tanta parte della gente di Romagna, ha dato un colpo di maglio all'industria turistica costiera tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate. Se Rimini è tra le pochissime città turistiche a fare segnare il segno più per arrivi e pernottamenti turistici nel 2023 lo deve al segmento estero sopra la media, attratto sicuramente dall'allargamento dei servizi e dalla completezza di una città rinnovata dal centro alla zona mare grazie agli investimenti pubblici. E' un circolo virtuoso che, numeri alla mano, da tempo ha fugato i dubbi e le critiche di chi, una decina di anni fa, sosteneva che l'introduzione dell'imposta dei soggiorno avrebbe allontanato i visitatori dalle città della sua applicazione. In realtà è accaduto l'esatto contrario: applicare l’imposta di soggiorno, che non grava su residenti e imprese locali, significa migliorare la qualità e dunque l’attrattività delle città turistiche e d’arte. Rimini e la sua rigenerazione urbana, dalla Marina ai luoghi della cultura, ne è perfetta 'case history'. E, continuando su questo ragionamento, la nostra città, grazie ai risultati in controtendenza registrati in questo 2023, potrà impiegare parte dell'imposta versata dai turisti, regalandosi un Natale e un Capodanno 2024 in cui al suggestivo spettacolo del centro storico tornerà ad affiancarsi il grande concerto di piazzale Fellini con un big della musica italiana, che verrà annunciato nei prossimi giorni. Questo, nelle intenzioni, attrarrà a Rimini in quelle giornate più pubblico, più turisti e dunque maggiori pernottamenti alberghieri. Detto tutto questo, è necessario specificare bene e pubblicamente l'impegno che questa Amministrazione comunale si assume con gli albergatori e con le categorie economiche cittadine all'atto di presentare questa proposta di adeguamento: queste risorse aggiuntive avranno una destinazione turistica specifica. Uno scopo e un focus dichiarati da subito, dunque. Ed è il seguente: esse verranno prioritariamente investite in massicce campagne di promozione internazionali, da condurre assieme ad altri soggetti pubblici e privati (ad esempio l'aeroporto 'Fellini' di Rimini) in armonia con l'obiettivo, capaci potenzialmente di garantire un salto quantitativo importante per ciò che riguarda gli arrivi dall'estero. Quindi serviranno a potenziare il trasporto pubblico anche analizzando la fattibilità di linee dedicate e di raccordo con il centro e con la zona mare durante i grandi eventi, a garantire un alto e adeguato livello di manutenzione del verde urbano sensibilmente accresciuto in quantità e qualità grazie all'attrattore Parco del Mare, a sostenere l'organizzazione di eventi e manifestazioni dall'impatto internazionale/mondiale. Si pensi solo che nel 2024 Rimini ospiterà l'arrivo della prima tappa del Tour de France, tornerà ad organizzare la Biennale del Disegno, darà gambe e sostanza alle iniziative culturali e artistiche legate alla candidatura a Capitale Italiana della Cultura per l'anno 2026. La proposta è questa. La riteniamo equilibrata per una città che, anche grazie a fiere e congressi, vive e offre servizi turistici ben oltre la stagionalità. Puntuale anche perché comprende in essa il segmento degli affitti brevi, la cui crescita ha effetti evidenti sulla sottrazione di alloggi alle locazioni tradizionali nelle città non solo italiane. Dichiarata e trasparente nelle sue motivazioni preventive. Sarà cura dell'amministrazione comunale costituire luoghi e sedi di confronto periodico con gli albergatori e le associazioni di categorie per definire il migliore e più efficace modo di investire le risorse derivate dall'Imposta di Soggiorno".