Rimini, due arresti per sequestro di persona
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Una banda di africani che gestiva il traffico di compravendita di auto di lusso che venivano rubate in Europa e portate in Africa è finita al centro di un'inchiesta per sequestro di persona ai fini di estorsione e detenzione di armi. Nell'agosto di 3 anni fa un 50enne siciliano residente a Saludecio era finito ai domiciliari dopo essere stato sorpreso a Torino alla guida di un'auto risultata rubata e mentre era a casa si erano presentati due membri della banda di africani chiedendogli spiegazioni sull'auto rubata che gli era stata sequestrata. L'uomo era stato, quindi, picchiato, prelevato di casa sotto minaccia di una pistola e per alcuni giorni era risultato irreperibile tanto che i carabinieri si erano messi sulle sue tracce essendo appunto evaso dai domiciliari. Dopo qualche giorno l'uomo si era presentato allla caserma dei carabinieri di Riccione spiegando di essere stato trattenuto contro la sua volontà e portato in giro per il nord Italia. I militari avevano iniziato ad indagare e rintracciato la banda di 4 africani che gestiva il traffico di auto rubate. Nei giorni scorsi il tribunale ne ha condannati due a 6 anni e sei mesi mentre degli altri due, uno è deceduto e l'altro si è reso irreperibile. I legali hanno già annunciato che faranno ricorso ribadendo l'estraneità ai fatti dei loro clienti.