Utilizziamo i cookie, inclusi quelli di terze parti, per raccogliere informazioni sull’utilizzo del nostro sito web da parte dei visitatori. I dati personali raccolti sono utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari. I cookie sono utili per garantire agli utenti un'esperienza di navigazione ottimale, per migliorare costantemente il nostro sito e, previo consenso, possono essere utilizzati dai nostri partner per mostrare pubblicità personalizzata mostrando agli utenti offerte adatte ai loro interessi.
Facendo clic sul pulsante "Accetta", acconsenti l’utilizzo di tutti i cookie, compresi quelli utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari in base ai tuoi interessi. Chiudendo questo banner o continuando con i cookie essenziali verranno utilizzati esclusivamente i cookie tecnici e analitici per i quali non è necessario il tuo consenso. In qualsiasi momento puoi revocare il consenso a tutti o alcuni cookie cliccando sul pulsante "Preferenze Cookie", sempre raggiungibile dal footer del sito.
Informazioni più dettagliate sull’utilizzo dei cookie sono disponibili nella nostra privacy & cookie policy.
Un imprenditore cesenate, alla sbarra per stupro di una 20enne è stato assolto in primo grado per non aver commesso il fatto.L'uomo, all’epoca 50enne residente a Santarcangelo era un amico della famiglia della 20enne e il pm Luca Bertuzzi ne aveva chiesto l’assoluzione appoggiando la richiesta promossa dalla difesa. La parte civile aveva, invece, domandato la condanna e il pagamento di una provvisionale di 30mila euro.I fatti risalgono all’estate del 2020 quando i due si misero d'accordo per vedersi a casa di lui e venne consumato un rapporto sessuale, a processo se ne discuteva la consensualità. Il giorno successivo lei gli chiese i soldi per tornare a Bologna mentre lui le disse di tornare a Santarcangelo in taxi e le fece trovare i soldi. Lei, però, non li prese e rimase nell'abitazione dell'uomo che, secondo quanto denuciò poi l'aveva violentata, e una volta che lui tornò andarono assieme in stazione dove lei partì. Gli inquirenti, nel cellulare della giovane hanno trovato una chat scherzosa che lei aveva intrattenuto con il suo presunto stupratore durante il viaggio in treno verso Bologna. Dopo l'assoluzione la difesa dell’uomo sta valutando con il suo assistito la possibilità di presentare una denuncia per calunnia nei confronti della ragazza.
via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it
Pubblicità
Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90). Contributi incassati