Ravennate, i presidi delle superiori: «Organizzazione difficile, l'importante è stare in classe»

Romagna | 11 Maggio 2021 Cronaca
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Silvia Manzani
Prime e quinte in presenza, mentre le altre classi ruotano, con la garanzia di non essere sempre a scuola per le stesse materie e, viceversa, di non essere sempre in Dad quando ci sono le altre. Ha scelto questa organizzazione l’Itip «Bucci» di Faenza, quando il rientro in classe, per le superiori, è stato deciso per il 70% degli alunni. La dirigente Gabriella Gardini, come i colleghi degli altri istituti, si è dunque ritrovata, ancora una volta, a fare e disfare orari: «Da fuori può forse sembrare che la scuola, quest’anno, sia più leggera da gestire. Invece continuiamo ad andare dietro ai cambiamenti, riorganizzando di continuo l’impostazione. Non sono certo io l’artefice di tutto ciò, il mio personale è molto collaborativo e sia la vigilia di Natale che quella di Pasqua mi sono ritrovata al telefono con alcuni dei miei collaboratori per rimettere mano all’organizzazione. Idem per la questione tamponi e quarantene, con l’Asl c’è un rapporto di grande collaborazione, ma bisogna sempre essere pronti a comunicare dati e segnalazioni, in tempo reale». Gardini ha sempre cercato di fare il possibile per ridurre al minimo il tempo della non scuola: «Grazie alla partecipazione ai laboratori e ai gruppi di inclusione per i ragazzi con fragilità, abbiamo cercato di garantire un minimo di presenza anche nei periodi di chiusura. Adesso speriamo che, anche se  il tempo che manca di qui alla fine della scuola è breve, i ragazzi, specie quelli di prima, possano costruire il loro gruppo classe e la relazione con gli insegnanti, entrambi aspetti messi a dura prova». Nella media, invece, il numero delle quarantene che si sono, fino a oggi, rese necessarie: «Confrontando la nostra scuola con le altre, l’andamento bene o male si equivale. Nel nosto caso nessuna classe è stata veicolo di contagio, non ci sono stati focolai e chi è risultato positivo si è infettato in ambito familiare o extrascolastico».

«VOCI NEI CORRIDOI»
Anche al liceo classico di Ravenna la situazione dei contagi è sotto controllo e non ci sono state situazioni particolari: «Il bello di risentire le voci dei ragazzi nei corridoi non ha prezzo - spiega la dirigente Giuseppina Di Massa - e dà la giusta carica per andare avanti, oltre a restituire il senso del lavoro». Al «Dante Alighieri», che è distribuito su due edifici storici, la capienza delle aule non ha consentito di garantire alle prime la presenza al 100%: «Solo alle quinte siamo riusciti a dare questa possibilità, in considerazione del fatto che stanno vivendo l’ultimo mese di scuola. Per tutte le altre classi, da quando l’ultimo decreto ha innalzato la soglia della presenza al 70%, l’organizzazione prevede la presenza per i due terzi e la didattica a distanza per il restante terzo».

«PRESENZA AL MASSIMO»
Organizzazione leggermente diversa al «Persolino-Strocchi» di Faenza, dove il dirigente Daniele Gringeri ha optato per la presenza al 100% di tutte le quinte e per una presenza il più possibile alta per le terze e le prime: «Il motivo di quest’ultima scelta è semplice: avendo i corsi Ifp (istruzione e formazione professionale, ndr), i ragazzi a giugno devono sostenere un esame di qualifica. Per quel che riguarda le prime, invece, le ritengo tra le più colpite perché gli studenti hanno avuto davvero pochissime occasioni, durante l’anno scolastico, di interagire, conoscersi, socializzare. Discorso che vale sia in relazione ai compagni che rispetto ai docenti». Questo risultato ha avuto, chiaramente, un prezzo da pagare: «Veniamo da mesi impegnativi perché, di continuo, abbiamo dovuto cambiare i gruppi in presenza a seconda delle percentuali che ci indicavano le normative. Normative che tra l’altro, arrivavano spesso all’ultima ora, costringendoci a metterci al lavoro in fretta. Fortunatamente, sia l’Amministrazione comunale che gli Uffici scolastici regionale e provinciale hanno cercato di essere il più puntuali possibile nell’indicarci la strada, perché non sempre era facile capire il da farsi. Anche i miei insegnanti non si sono mai tirati indietro». Per quel che riguarda le quarantene, Gringeri tocca ferro: «Per ora non siamo andati male».
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