Ravenna, Vaglio (Agnes): più turbine al parco eolico in Alto Adriatico

La fiera di Omc 2021 a Ravenna è stata anche l’occasione per presentare gli aggiornamenti del parco eolico Agnes, un progetto innovativo per quanto riguarda l’Italia, con una tecnologia altamente innovativa, a basso impatto ambientale, in linea con le strategie energetiche europee. 
Gian Luca Vaglio, responsabile sviluppo commerciale e strategico del progetto spiega le novità. 
Quali sono stati i cambiamenti apportati?
«Le turbine sono passate da 65 a 75, ed anche il posizionamento è stato modificato per consentire una migliore viabilità a seguito del vaglio preliminare della Capitaneria di porto per la navigazione. Infatti c’è un nuovo piano del traffico navale che non potevamo conoscere quando abbiamo presentato il progetto. Romagna 1 e Romagna 2 risultano essere allontanati per garantire il passaggio delle navi in quanto il porto avrà un canale di ingresso e uno di uscita che fa si che layout precedente sia di intralcio. Abbiamo deciso di mettere aerogeneneratori più grandi, con la stessa potenza installata, ma un rotore che potrà arrivare fino a 260 metri. E’ sempre meglio andare in riduzione: siamo consapevoli che stiamo parlando di un diametro che ad oggi non è in commercio, ma stiamo cercando di sviluppare delle turbine ad hoc, che non sono ancora persenti in Adriatico».
Cambierà anche la quantità di energia prodotta ?
«Dobbiamo ancora realizzare la campagna di misurazione del vento in situ, ma mi potrei sbilanciare e pensare sicuramente ad una quantità sopra 1,5 teravattore l’anno. Sicuramente sarà maggiore visto che sono state inserite nel progetto dieci turbine in più».
Per quanto riguarda il futuro si punta sempre più verso la diversificazione delle energie?
«Certamente, lo scopo di un hub energetico è cercare di sviluppare impianti che dipendano da fonti di energia diverse, come l’accoppiamento di eolico e fotovoltaico galleggiante. Si tratta di strumenti che, infatti, hanno stagionalità diversa, per esempio l’eolico produce più di notte che di giorno, il fotovoltaico il contrario; così come il primo produce più di inverno, il secondo d’estate. 
Bisognerà valutare la curva di produzione aggregata e non sottoutilizzare le strutture. Per l’idrogeno siamo ancora in fase di studio, più lenta per ovvie ragioni. Quando il fabbisogno di energia è stato raggiunto e la rete non avrà bisogno allora si potrebbe utilizzarla per produrre idrogeno».
E’ cambiato anche il posizionamento delle wind farm?
«In parte, Romagna 1 si spingerà più a sud, ma in realtà non cambierà nulla. A 17 miglia nautiche di distanza dalla costa, sarà difficile vederle, saà praticamente invisibile. Romagna 1 si estenderà da Lido di Classese sino a Cesenatico».
I prossimi passi?
«E’ stato modificato il layout e speriamo che venga presto pubblicato dalla capitaneria di porto. Poi inizieremo la campagna di misurazione del vento. Il progetto passerà poi al vaglio della Conferenza dei servizi per  eventuali integrazioni e per un confronto aperto. Successivamente, a breve termine, faremo le prime indagini per raccogliere dati sull’impatto ambientale».