Ravenna, uno sguardo a 360° sulla sicurezza, dal vicesindaco agli esercenti

Romagna | 18 Novembre 2022 Cronaca
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Elena Nencini
A causa del caro bollette molti comuni in Italia hanno scelto di ridurre l’illuminazione pubblica, tra questi anche Ravenna (vedi box), anche se associazioni e cittadini chiedono invece un aumento dell’illuminazione, anche a causa del fatto che la città risulta prima in Italia per furti in abitazione. ugenio Fusignani, vicesindaco di Ravenna con delega alla sicurezza, esordisce subito con voce ferma: «Ravenna è una delle città più sicure d’Italia senza smentita, i furti in casa sono un sintomo di salubrità ambientale, i cittadini hanno fiducia nello Stato e continuano a denunciare i furti, non come succede in altre parti di Italia, città che magari sono nella famosa classifica dei furti intorno al centesimo posto. C’è senso civico e fiducia nello Stato: minimizzare questi fenomeni è irresponsabile, ma è irresponsabile anche ingigantirli a discapito dei cittadini. Nella classifica dei furti in abitazione però non si distingue tra effrazione violenta o il furto del prosciutto in cantina, c’è una bella differenza».
Quali sono le scelte fatte per l’illuminazione?
«La scelta è stata quella di ridurre i tempi di accensione, cercando di renderli compatibili con le attività normali dei cittadini. L’esigenza è quella di contenere il costo delle bollette che sono aumentate per tutti: il Comune è passato da 3,8 milioni di euro del 2021 a 6 milioni nel 2022. Nel 2023 le previsioni sono anche maggiori. Con questa ipotesi si andrebbe a risparmiare un milione e 100mila, inoltre l’illuminazione non verrà spenta in tutta la città, ma verranno garantiti i punti sensibili, come ha sottolineato il prefetto, che verranno tenuti accesi, come quelli che riguardano la sicurezza stradale. In questo senso va ricordato che le nuove telecamere installate sono tutte a infrarossi e quindi non hanno bisogno della luce per funzionare: ne abbiamo previste 120 in centro storico. È chiaro che il risparmio energetico non può venire a scapito della sicurezza, anche percepita». 
C’è differenza tra centro e forese?
«Non c’è differenza, la percezione è uguale per tutti». 
Si è parlato di baby gang e di criminalità giovanile sul nostro territorio. Che ne pensa?
«Le parole hanno un senso e descrivono determinati fenomeni: a Ravenna non ci sono baby gang cioè organizzazioni criminali. Ci sono gruppi di giovani che disturbano e creano degrado che è un altra cosa. Basterebbe un genitore che li prendesse per le orecchie se fossimo ai tempi del libro ‘Cuore’. Oggi dobbiamo affrontare questo problema che va inquadrato nella corretta definizione. Sono ragazzi che determinano disturbi di quiete in città e nel forese. Usare il termine baby gang significa parlare di mafia».
Aumenteranno i controlli?
«L’ordine e la sicurezza pubblica sono una competenza specifica dello Stato,  la Polizia locale presidia tutte le piazze e le strade centrali della città, svolgendo tutti i compiti ai quali è preposta dalla legge, come dimostrano proprio gli ultimi dati sui numerosi controlli effettuati, con relative denunce e violazioni accertate a ottobre, relativi tra gli altri luoghi anche a piazza San Francesco. La Polizia locale svolge le attività che assicurano la vigilanza, la prevenzione, l’accertamento e la repressione degli illeciti amministrativi. Esercita, inoltre, la funzione di vigilanza e controllo sulle materie delegate al Comune da parte delle vigenti leggi nazionali e regionali, nonché del regolamento comunale di Polizia urbana e di tutti gli altri regolamenti».

Giacomini (Polizia locale) parla dei ‘fronti aperti’ in città: «Giovani, situazione sotto controllo»
Andrea Giacomini, comandante della polizia locale, spiega su quali zone si appunta l’attenzione: «ci sono alcuni fronti aperti, non parlerei di situazioni calde, perché si tratta di situazioni tipiche delle aree urbane densamente abitate come Ravenna, oggi c’è particolare attenzione su piazza Baracca dove è stata attuata l’ordinanza che vieta il consumo delle bevande alcoliche (vedi box) che è una misura. amministrativa finalizzata a ripristinare una migliore vivibilità di quello spazio urbano. Si interviene attraverso più fronti, con la collaborazione con le forze di polizia, il coordinamento dell’autorità di pubblica sicurezza e un progetto di potenziamento del servizio di videosorveglianza di quell’area e di riorganizzazione degli spazi urbani. A questo si affiancano l’intensificazione dei servizi in particolare per le fasce orarie notturne in vista dello spegnimento degli impianti di illuminazione per il risparmio energetico. L’andamento della situazione è costantemente monitorato e si potranno fare correttivi strada facendo». 
In merito alla situazione giovanile secondo Giacomini ci sono delle problematiche, ma sul nostro territorio non c’è nessuna organizzazione criminale: «rappresentano un fronte su cui in tutte le città italiane si registra un aumento dei comportamenti poco educati. Si interviene attraverso strumenti come la scuola e la famiglia in prima linea per educare a comportamenti virtuosi. Le forze dell’ordine e la polizia locale intervengono quando non si è riusciti a dare loro la capacità di rispettare le regole. Ci sono stati episodi in piazza san Francesco, in via Diaz, anche in piazza Baracca, ma sono gli stessi che si spostano da una zona all’altra. Molti di loro sono noti alle nostre forze: allo strumento repressivo occorre unire azioni di dissuasione e azioni educative a causa della giovane età, anche se la severità non viene meno. Registriamo un giovane arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti, altri differiti all’autorità giudiziaria, processi agli imbrattatori giovanissimi. I fronti aperti sono molteplici, ma la situazione è sotto controllo. La nostra città si colloca in una posizione molto vantaggiosa dove non ci sono baby gang o associazioni criminali composte da minori o giovanissimi. Si tratta di fenomeni di maleducazione che vanno conteggiati e contenuti». 
Per quanto riguarda l’intensificarsi dei controlli Giacomini conclude che «la polizia locale si impegna a dare il sostegno alle forze dell’ordine dello Stato – a cui compete l’ordine e la sicurezza pubblica  - anche liberandoli da altri impegni che possono essere svolti dalla polizia locale di Ravenna in primis dalla rilevazione degli incidenti stradali, anche di notte, c’è poi un concorso che offriamo in termini di prevenzione e di repressione dei reati è una funzione ausiliaria non primaria della polizia locale. La gestione delle forze dell’ordine compete al Prefetto e allo Stato con cui esiste una totale collaborazione».

Gordini (Fricandò): «Serve più luce» 
Giorgia Gordini, uno dei titolari del bar Fricandò di via Maggiore, parla della situazione vicino Porta Adriana: «Segnaliamo da tempo la necessità di aumentare l’illuminazione. Insieme alla farmacia e ai commercianti cerchiamo di illuminare anche, in occasione delle festività, gli alberi della zona. É una scusa per aumentare le zone di luce. La zona di piazza Baracca è poco illuminata, ma anche la zona circostante. Chiudiamo il bar a mezzanotte e i camerieri vanno via intorno all’una di notte, ma non abbiamo mai avuto risse o problemi con i ragazzi. E’ vero che ci esponiamo in prima persona io e Matteo (Siboni, l’altro titolare): ci è capitato di dover invitare a non tornare persone che creavano problemi. Dopo Porta Adriana la zona sprofonderebbe nel buio se non ci fossimo noi: se c’è più illuminazione, c’è più passaggio e meno malintenzionati. Sarebbe una cosa positiva da molti punti di vista, non solo per la sicurezz ma anche per il turismo».

Palumbo: «Aumentato il degrado»
E’ reduce da un furto in magazzino avvenuto 15 giorni fa, ma da quando Francesco Palumbo ha preso in gestione il bar pasticceria in piazza San Francesco non sono stati pochi i problemi: «hanno sfondato la porta e rubato edl vino, ma il problema resta. Sette anni fa era una zona di spaccio piazaz San Francesco, poi la situazione si è calmata, ma ciclicamente abbiamo dei problemi. Ho segnalato la situazione alle forze dell’ordine ripetutamente, sembrava di essere tornati indietro nel tempo, a 7 anni fa, adesso dopo il furto passano più frequentemente. L’illuminazione aiuta, ma non è il principale dei nostri problemi anche perché chiudiamo alle 22, però chiedo più controlli delle volanti. Essendo Zona del silenzio abbiamo deciso di tenere le casse all’interno per non disturbare: invece in piazza arrivano dei ragazzi con lo stereo al massimo che disturbano anche i nostri clienti: qualche giorno fa se ne è andato un gruppo per il rumore provocato. E’ aumentato il degrado della piazza».
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