Ravenna, trovato morto Don Ugo Salvatori stroncato da un malore. Il cordoglio della città

Romagna | 15 Agosto 2020 Cronaca
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Aveva 78 anni ed era molto conosciuto in città. Don Ugo Salvatori è stato trovato morto nel suo letto la mattina di ferragosto, forse stroncato da un malore nella notte. Direttore del ricreatorio di via Guidarello prima, poi rettore del seminario arcivescovile di Ravenna e professore di religione in alcuni istituti superiori.Per decenni, dagli anni '80, ha guidato la parrocchia di San Rocco dando vita ad una serie di iniziative per sostenere i poveri e i bisognosi con le mense e gli alloggi. I funerali sono in programma per il 18 agosto alle 9,30 nella chiesa di San Rocco.

"È morto questa notte, alla vigilia della festa di San Rocco e nel giorno dell’Assunzione di Maria, che tanto amava, don Ugo Salvatori, parroco di San Rocco. 78 anni, era nato a Roncalceci ed è stato ordinato sacerdote dall’arcivescovo Salvatore Baldassarri, nel 1967- scrive in una nota la Diocesi ravennate. Da questa mattina la sua San Rocco è un via vai di fedeli raccolti in preghiera, silenziosa e attonita, per la morte del sacerdote, la cui azione pastorale è stata caratterizzata dalla cura delle anime e dall’azione caritativa conosciuta in tutta la città. Su sua iniziativa, negli anni, la parrocchia di San Rocco è diventata un centro di carità costante, concreta, per gli ultimi. Aveva realizzato e gestiva concretamente la mensa di fraternità, il dormitorio Buon Samaritano, la casa di accoglienza per minori non accompagnati Arcobaleno, la scuola per stranieri. Era presidente della Fondazione San Vincenzo de’ Paoli, responsabile delle case di riposo Betania a Marina Romea e San Lorenzo a San Pietro in Vincoli e di una casa di preghiera. Canonico del Capitolo della Cattedrale, era membro del consiglio presbiterale del collegio dei consultori. La Diocesi e l’arcivescovo, monsignor Lorenzo Ghizzoni, ne annunciano con dolore la morte, nel ricordo del tanto bene compiuto per tutta la comunità.

"Carissimo don Ugo - lo ha ricordato il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale - oggi purtroppo la nostra comunità perde una guida fondamentale, che ha concretamente incarnato tutti i valori della solidarietà. Con la tua energia travolgente hai messo in campo tante di quelle iniziative che è impossibile ricordarle tutte, talvolta addirittura precorrendo i tempi e anticipando i bisogni: la mensa, che ha sfamato generazioni di persone in difficoltà, accompagnata dal servizio ambulatoriale, dalla casa di accoglienza notturna e da quella di accoglienza dei minori; il sostegno alla terza età. E ancora, la scuola per gli stranieri. Senza dimenticare l’impegno per i giovani, a partire dalla presidenza della Fondazione San Vincenzo de’ Paoli Non ti dimenticheranno la tua Roncalceci, dove sei nato, le parrocchie che hai guidato, in primis quella di San Rocco. Non ti dimenticheranno tutta Ravenna e tutti coloro ai quali hai fatto del bene. Ciao Don, oggi ci sembra incolmabile il vuoto che lasci, ma in fondo al nostro cuore sentiamo che la nostra comunità, che tu amavi tanto, saprà portare avanti il tuo testimone".

«Questi ultimi mesi hanno visto una collaborazione senza pari di tutte le realtà pubbliche e private del territorio e con le strutture gestite da Don Ugo il sostegno è iniziato fin da subito- ha spiegato in una nota Alberto Catagna , presidente della Croce rossa italiana di Ravenna. Condividere l’aiuto alla comunità, significa creare legame. Ciò ha significato guardare oltre alle singole appartenenze e muoversi con obiettivi comuni. A nome mio e del Consiglio Direttivo della Croce Rossa porgo un ultimo saluto affettuoso a Don Ugo, al suo impegno e alla sua progettualità che hanno caratterizzato da sempre la rete di sostegno del territorio Ravennate. Sono certo però che mai come nell’aiuto al prossimo quanto di buono fatto continui a vivere e a moltiplicarsi all’interno della comunità, e il ricordo di chi ci lascia oggi, saprà trovare memoria in tutti coloro che hanno ricevuto il bene».

«Caro Don Ugo, – scrive l’avvocato ed ex parlamentare Andrea Maestri – Tu possa riposare in Pace ed essere accolto in Paradiso per tutto il bene che hai fatto in terra, a questa nostra comunità. Cosa sarebbe stata Ravenna senza di Te, senza le energie di donne e uomini che hai saputo mobilitare, motivare, incoraggiare ogni giorno per sfamare i poveri, accudire gli anziani, accogliere i migranti, dare una speranza ai carcerati? Saremo tutti più poveri e più soli, senza di Te. Continuerai a stare in mezzo a noi con le Tue opere che parlano con dolcezza agli ultimi, il Tuo ricordo affettuoso, il Tuo sorriso buono, la Tua ironia. Un’abbracciatona».

«Alla sua età era pienamente in salute, nel corpo e nella mente – scrive il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi –. Salvo un cuore debole in ogni senso, che in questi ultimi anni si è gonfiato e rigonfiato oltre misura di amaro e di lacrime (vere) per gli insulti subiti in virtù di una vita da imprenditore d’assalto della carità cristiana, condotta in prima linea sul filo degli incerti e delle batoste. Sempre in divisa da prete, mai in giacca e cravatta, tra i soldati più deboli e indifesi. Esposto ad ogni genere di attacchi. Pochi giorni di sole, tanti temporali e rovesci. Finché stanotte quel cuore gli ha detto che era ora di cambiar vita, basta coi tribunali degli uomini. Gli ultimi degli ultimi, che gli hanno sempre voluto bene, giunti prima di lui al tribunale della vita eterna, sono lì, schiera interminabile, ad applaudire Don Ugo (sì, Don Ugo, monsignore solo sulla carta) seduto non già tra gli imputati, ma alla destra del Giudice. Caro don Ugo, mio burbero e rude, ma sincero amico del cuore, ora è il mio, in debito di riconoscenza ed affetto, che spreme amarezza e lacrime. Lo solleva la certezza che stai meglio lì, da dove ora ci dirigi e ci guidi in sicurezza. Con l’abbraccio che Alvaro non ti ha mai dato».

«Per l’affetto che mi lega alla sua figura, sia sul piano personale che familiare, non posso non ricordare oggi una figura che ha fatto tanto bene a Ravenna. Pastori come Don Ugo rimarranno per sempre nel segno della storia della nostra città – scrive invece Mirko De Carli, dirigente nazionale del Popolo della Famiglia e capogruppo dello stesso movimento in consiglio comunale a Riolo Terme –. Don Ugo ha testimoniato come la fede può e deve essere cultura e impegno sociale e le sue opere sono lì a testimoniarlo. Ravenna lo vivrà sempre come presenza incancellabile grazie ai segni buoni lasciati a tante persone che ha accolto e abbracciato nella sofferenza. Ora in cielo potrà custodirci con ancora più cura».
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