Ravenna, sgominata banda di spacciatori: 14 arresti
I carabinieri hanno arrestato 12 uomini e 2 donne che, nel periodo tra aprile 2019 e gennaio 2020, si erano rese responsabili di traffico di sostanze stupefacenti, nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Bologna. L’Ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Corrado Schiaretti, in seguito alle indagini coordinate dal Pm Lucrezia Ciriello. L’indagine, denominata “Greppia” ha visto l’impiego di circa 100 militari. Tra gli arrestati una coppia ravennate, già nota alle forze dell’ordine, a capo della banda formata anche da albanesi e marocchini. Le indagini sono scattate dalla rapina in banca avvenuta a Ravenna il 14 marzo 2019, nell’ambito della quale furono arrestati due malviventi responsabili del reato. Nel corso dell’attività finalizzata a individuarne i complici, sono stati raccolti elementi indiziari circa un traffico di sostanze stupefacenti radicato sia in provincia di Ravenna che in quelle limitrofe. L’investigazione, protrattasi continuativamente per circa nove mesi, ha permesso di ricostruire compiutamente l’intera fase commerciale del traffico di cocaina gestito da un noto pregiudicato cervese, a partire dagli acquisti delle partite di droga dal suo fornitore, un pregiudicato 44enne di origine albanese da anni residente a Ravenna, attraverso i successivi momenti della preparazione, commercializzazione e diffusione, sino ad arrivare agli utenti ultimi del prodotto. Grazie alle indagini, oltre al contesto criminale, da anni radicato nel territorio romagnolo, è emersa la figura dell’albanese, importatore di ingenti quantità di cocaina acquistate da grossisti di stanza in Olanda e in Belgio. L’attività è culminata, il 14 gennaio 2020, nell’arresto dell’albanese, trovato in possesso di cinque panetti di cocaina, del peso complessivo di 6 chili rinvenuti al di sotto del cruscotto della sua autovettura, dentro un vano appositamente realizzato, avvolti con un collant, utile per agevolare il recupero degli involucri dal nascondiglio. Nel suo complesso l’indagine ha permesso anche di individuare la sommersa rete di “spacciatori’ ai quali giungeva lo stupefacente per la successiva commercializzazione. Lo stupefacente sequestrato, circa 7 kg di cocaina (con altissima percentuale di purezza e, pertanto, suscettibile di un aumento esponenziale qualora tagliata e suddivisa in dosi per lo spaccio al dettaglio) e più di mezzo kg di eroina, avrebbe potuto produrre illeciti ricavi per oltre un milione di euro. I malviventi sono stati associati alle carceri di Ravenna, Forli, Rimini e Bologna.