Ravenna, ristorazione, "Un lento ritorno alla normalità, il banco di prova è a settembre"
Federica Ferruzzi
Con l’annullamento del coprifuoco locali e ristoranti stanno tornando alla normalità, come dimostrano le tante prenotazioni «piovute» negli ultimi giorni sulla testa dei gestori. «Ci stanno mettendo nelle condizioni di tornare a lavorare - spiega Francesca Silvestri, titolare del ristorante ‘Na Fraschetta, nei pressi del Battistero degli Ariani - e ogni volta viene aggiunto un tassello che migliora l’offerta». Come raccontano tanti colleghi, anche nell’esperienza di Silvestri i clienti sono cambiati. «Sono tornati, certo, ma dopo un anno e mezzo di pandemia hanno una mentalità diversa, c’è chi ha ancora molti timori, c’è chi ne ha meno, ma per fortuna stanno tornando, il lavoro è tanto». Sulla stessa linea Andrea Porcelli, titolare del ristorante Al 45. «Direi che la situazione è buona, si sta finalmente tornando alla normalità. Da quando abbiamo riaperto la gente ha voglia di uscire e di stare all’aperto. Da un mese e mezzo tutto procede bene e abbiamo visto cambiamenti nei clienti: se all’inizio erano più esigenti, meno pazienti, ora invece si stanno ammorbidendo. Da parte nostra c’è sempre un’attenzione molto alta nei confronti dei dispositivi anti Covid. Ora speriamo nell’ultimo step, quello del ritorno dei turisti». E’ invece ancora troppo giovane per avere uno storico dei clienti il locale di Pietro Raggi e Cristiano Parenti, Fred Enogastronomico, che registra il picco dell’attività nel periodo invernale. «Non abbiamo il background per ragionare sulla clientela, siamo ancora troppo “giovani” - informa Raggi -: è chiaro che ora riceviamo perlopiù coppie e allestiamo tavoli poco numerosi, ma questa è la nostra modalità, gli spazi sono ridotti. I tavoli infatti, contando anche i due esterni ed il bancone, sono circa una quindicina: la nostra attività si concentra prevalentemente in inverno, Fred è un locale piu autunnale e primaverile che estivo ed in autunno ci sarà il test ufficiale». Guardando indietro, Raggi sostiene che si sarebbero potute fare scelte diverse e che si sarebbe potuto riaprire prima. «Ritengo che maggio sarebbe potuto essere un mese di lavoro - spiega il co-titolare -. Ad ogni modo speriamo che adesso si possa rimanere aperti e andare avanti: Natale 2021 lo vorrei immaginare al lavoro. E’ chiaro che siamo felici di tornare a fare quello che ci è stato negato per nove mesi, ma non nascondo la preoccupazione per settembre. Mi aspetto che la stagione estiva sia come quella di anno scorso, che era andata bene. Adesso non resta che aspettare l’autunno».
Di volumi ben diversi tratta invece la Campaza, il ristorante di Fosso Ghiaia della famiglia Donzellini a pochi passi da Ravenna. «Abbiamo visto che la clientela sta rispondendo bene - racconta Gilles Donzellini - avevamo ripreso il ritmo quando il coprifuoco era stato spostato alle 23 e ora è ancora meglio». Da sempre il ristorante è noto per ospitare eventi e cerimonie che, a questo punto, non tarderanno a tornare. «Qualcosa si sta muovendo per l’ultima parte di giugno, ovviamente con tutte le misure del caso, come il green pass per le cerimonie, e stiamo già mettendo mano alla programmazione del prossimo autunno». Un periodo, quello dei prossimi mesi, a cui Donzellini guarda con fiducia: «Credo che la campagna vaccinale farà effetto e sono convinto che settembre segnerà la ripartenza sotto tanti punti di vista: per gli eventi, i matrimoni ed il turismo nelle città d’arte».
Tornando al centro città, lo stesso ottimismo si respira nel ristorante Babaleus di Massimiliano Gentile, storico titolare che si dimostra soddisfatto della ripresa. «Siamo molto contenti della ripartenza, anche se ancora l’inizio della settimana va a rilento, ma non ci possiamo certo lamentare. Qui nel quadrilatero c’è tanto spazio, la gente sta distanziata, è comoda, i clienti sono molto contenti. Il Comune è stato davvero in gamba, ci ha concesso ampi spazi e tutti quelli che vengono a trovarci dicono che Ravenna è una bellissima città turistica. Sono qui da diciotto anni e non avevo mai visto così tante persone venire da Forlì e Cesena e da altre zone limitrofe. Per settembre sono ottimista: confido nel vaccino e spero si continui così».