«Nonostante i tempi difficili che viviamo, in questi mesi il settore dello spettacolo dal vivo ha dato prova di grandissima serietà e professionalità, nel rispetto dei protocolli anti-Covid. Anche per questo, nonostante le capienze estremamente ridotte dalle circostanze, abbiamo deciso di tenere accesa la fiamma e proporvi un programma di live al Bronson Club nel rispetto delle normative. La nostra storia con tutti voi prosegue assieme a tantissime realtà del territorio (e non solo) che, nonostante le enormi difficoltà, stanno continuando a produrre musica di qualità». Riparte con questo messaggio la stagione live del Bronson, realtà ravennate che da molti anni è un punto di riferimento nazionale per la musica dal vivo, specialmente internazionale. Le capienza saranno ridotte ma i concerti in programma, di artisti italiani, sono di tutto rispetto, a partire dagli Shad Shadows che sabato 24 presenteranno dal vivo il loro buovo album, per proseguire il jazz che incontrerà l’hip-hop il 3novembre grazie a DJ Gruff & Gianluca Petrella, la presentazione del libro di Rossano Lo Mele di Rumore il 6 novembre, la presentazione del nuovo disco degli psichedelici Spacepony il 7 novembre, i fragorosi riminesi San Leo il 13, seguiti da Marrano il 14, il 21 da Sunset Radio e dal 26 al 29 dalla nuova edizione di Transmissions, curata da Francesco Donadello fra Almagià, Mar, Classense e teatro Rasi e dedicata a «The Sound Of Dante». E’ già possibile procurarsi biglietti e abbonamenti, scrivendo a
enrico.martinelli@bronsonproduzioni.com. Fra i protagonisti di Transmission tornerà a Ravenna il «glaciale» compositore elettronico Ben Frost, e poi ci saranno i belgi Echo Collective, ensemble di musicisti di formazione classica lanciati verso sperimentazioni contemporanee, la chiacchieratissima ed eclettica compositrice elettronica americana Laurel Halo, il riorno di Stephen O’Malley insieme a Kali Malone, il cesenate Lorenzo Senni che con la sua spericolata revisione della musica techno è approdato da anni sul proscenio internazionale con l’etichetta Warp (ed è raro vederlo esibirsi nella sua terra), il fragorosa sperimentatrice noise cinese Pan Daijing, e poi la bravissima e inquietante colombiana Lucrecia Dalt e ancora l’affermato Teho Teardo e i tumultuosi Ovo insieme in scena con i danzatori romagnoli del Gruppo Nanou. Il programma prevede anche una serie di residenze di alcuni artisti nei luoghi danteschi di Ravenna.