Ravenna, Piscina, il consigliere Panizza elenca le criticità della struttura
Federica Ferruzzi - «Ad oggi non sappiamo ancora nulla del progetto che, a maggio 2019, il Comune di Ravenna ha chiesto di elaborare alla società Pool 4.0 (composta al 51% da Arco Lavori e dal 49% da Davide Gilli) che da settembre 2019 gestisce la piscina comunale di Ravenna». A tornare sull’argomento che ha tenuto banco negli ultimi mesi è il consigliere comunale del gruppo misto Emanuele Panizza, che prosegue: «premesso che a noi sembrava difficile che nell’area inizialmente indicata potesse stare una piscina, a maggior ragione con le caratteristiche richieste, dopo più di un anno dai lavori progettuali ho seri dubbi che possa essere fatto quanto promesso». Al momento nella struttura di via Falconieri si continuano a fare i conti con problemi che non riguardano solo le vasche. «Il bar continua ad essere chiuso: nonostante il Comune avesse notificato da tempo alla società Pool 4.0 che c’erano problematiche con il gestore che loro avevano scelto, l’attività è stata interrotta solo a settembre, e dal 7 di quel mese non c’è più nessun servizio. Ora pare si troverà un nuovo gestore, ma il risultato è che al momento il bar resta chiuso». A questo si aggiungono, secondo il consigliere, i limiti strutturali quali l’impianto di ventilazione non idoneo nella prevenzione da Covid-19. «Nonostante ci siano regole precise le società le ritengono insufficienti e hanno deciso di autoregolamentarsi, ma stanno facendo peggio del Covid-19. I ragazzi non possono utilizzare gli spogliatoi e non possono fare le docce, ma si cambiano sugli spalti, con gli abiti appoggiati sulle tribune. Si buttano in acqua senza fare la doccia, tornano sugli spalti per rivestirsi e andare via. Qualcuno ha acquistato dei phon, ma così non va e la conseguenza è che diversi genitori hanno ritirato i propri figli. Non si capisce perchè sui gradoni non ci possa essere il Covid ma negli spogliatoi sì - si chiede Panizza -. I ragazzi vanno via, non sanificano, arrivano altre persone. Io sono contrario alla rigidità di certi protocolli, ma di sicuro così non va: a questo punto sarebbe molto meglio usare gli spogliatoi, ma la gestione lascia correre». E’ invece stata oggetto di un question time da parte del consigliere la mancanza di un sollevatore per persone con disabilità che ha comportato il rinvio delle lezioni per il centro Sport terapia Judo. «Nonostante i tempi larghi con cui ci si era mossi, la determina del Comune in cui si ordina il sollevatore alla ditta è datata 1 ottobre. Pare che il mezzo debba arrivare tra dieci giorni, ma nel frattempo i ragazzi, che avrebbero dovuto iniziare un corso il 5 ottobre, non possono andare».