Ravenna, parla Mimmi (Anc): «102 segnalazioni fatte nel 2022»

Elena Nencini
Li riconosci subito per la strada con la divisa rossa e blu, sempre in coppia, l’aspetto tranquillo e la disponibilità verso i cittadini: il Nucleo di volontariato dell’Associazione Nazionale Carabinieri (Anc) di Ravenna conta 70 soci e svolge attività di osservazione, monitoraggio e segnalazione di fenomeni di inciviltà e degrado urbano, garantendo al cittadino assistenza e rassicurazione. Sono volontari che si affiancano alla polizia locale e ai carabinieri fornendo assistenza di vario genere ai cittadini, si prefiggono di essere un punto di riferimento e collegamento tra città e forze dell’ordine. Isidoro Mimmi, rieletto la scorsa settimana alla guida dell’Anc per altri 5 anni, traccia un quadro dell’associazione. 
Come è andata quest’anno?
«Finora abbiamo fatto 102 segnalazioni alle forze dell’ordine: non abbiamo potere di intervento, possiamo raccogliere solo segnalazioni. Noi parliamo con la gente, chi ha da segnalare degrado, ma anche svolgiamo richieste di informazioni e orientamenti anche turistico. Le segnalazioni riguardano in particolare droga, macchine non assicurate, degrado generalizzato che noi mandiamo alla polizia locale».
Come si accede all’Anc?
«Siamo selettivi anche perché, in accordo con il Comune, abbiamo stabilito che ogni volontario deve fare 4 servizi al mese, visto che ci rimborsano le spese bisogna essere molto seri. Da noi il volontario è una risorsa ed è coccolato al massimo. La nostra associazione riscuote molta curiosità, ma c’è anche un ricambio continuo, da quando sono presidente ho visto passare 168 persone, alle volte si comincia con entusiasmo ma senza tenere conto di impegni di lavoro, di studio e di famiglia. Abbiamo dal pensionato al giovane sedicenne».
Che caratteristiche deve avere un volontario Anc?
«La fedina penale pulita, una buona condotta, non deve avere precedenti con le forze dell’ordine. Non deve avere tatuaggi o orecchini, per noi sono un limite. Deve avere una una grande volontà e poi fare il corso basico di formazione».
Quali sono i servizi che fate?
«Servizi di sicurezza urbana, in base anche alla convenzione con il Comune di Ravenna, pattugliamo il centro della città, ma d’estate anche alcuni lidi. Prestiamo aiuto ai piu deboli, concorriamo nei servizi in occasione dei grandi eventi (la visita del presidente della Repubblica, maratona, giro d’Italia, Frecce Tricolori, Ironman, ecc.), manifestazioni e iniziative turistico-culturali. Nel contesto urbano i siti con maggiori criticità sono ancora i Giardini Speyer, la zona Baccarini-Novello, porticato via Corrado Ricci-Piazza San Francesco. A causare qualche problema sono spesso gli skateboard.  Prestiamo inoltre servizio presso le  scuole, tra cui la Don Minzoni, Randi e Sant’Alberto».
Da qualche anno lavorate anche con il Tribunale dei minori?
«Si, da due anni, grazie alla collaborazione con Tribunale per i Minorenni di Bologna, offriamo la possibilità di recupero e inserimento di giovani “messi alla prova”. Siamo stati scelti come un’associazione ‘seria’. Quest’anno sono 7 i ragazzi che sono stati reinseriti, uno ancora in corso. Svolgono attività dai 4 ai 7 mesi, vengono affiancati a un nostro tutor per rendersi conto delle nostre procedure: sono utili anche noi perché interagiscono con i giovani, conoscono certi meccanismi. Loro apprendono le nostre tecniche e la civile convivenza, sono i ragazzi a scegliere dove vogliono andare per un programma di reinserimento: la loro identità e storia è coperta dalla privacy, solo io conosco il nome e cosa hanno fatto. Con gli assistenti sociali redigiamo una relazione che in alcuni casi può abbreviare la pena comminata se il giovane si comporta bene».
Tra le nuove leve anche due ragazze cinesi?
«Vogliamo colmare un certo divario nel livello di inserimento di persone immigrate in attività solidaristiche e di attivismo civico facilitando, allo stesso tempo, le relazioni fra diverse comunità di immigrati e loro integrazione nel tessuto istituzionale. Sono studentesse universitarie, cinesi di origine, residenti a Ravenna: Yang Xi già volontaria preso il “Tianjin Museum” dall’ ottobre 2012 – maggio 2013 e JI Haoyi. Sono da 4 anni qui parlano perfettamente italiano. Hanno già fatto due servizi a testa al mercato e in centro».
I problemi più sentiti?
«Ravenna è una città tranquilla, ma in molti si lamentano del rumore, dei gruppi di ragazzi che fanno confusione, anche se adesso è diminuito il degrado, si trovano  bottiglie in giro, ma la città è molto più pulità, un’oasi di pace. Alcune persone si rivolgono a noiper la solitudine: vedere una divisa e parlare dà loro una grande fiducia per la scritta che portiamo. La situazione covid si sta normalizzando, ma nessuno porta più la mascherina, c’è molta voglia di divertirsi».