Ravenna, orizzonte 2022, il sindaco De Pascale: «Grandi cantieri per migliorare la città, i vaccini per frenare la Pandemia»

Romagna | 31 Dicembre 2021 Politica
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Manuel Poletti - «Dall’Hub portuale al Parco Marittimo fino al nuovo Palasport, la direzione è tracciata, le critiche non ci faranno fermare. I cantieri saranno impattanti al porto, ma fra dieci anni ci lavoreranno molte più persone da tutta la Romagna. Draghi? Meglio al governo fino al 2026, magari sostenuto da una maggioranza di centrosinistra dopo il 2023. La Pandemia? Due cose: fate le terze dosi e accompagnate i vostri figli a fare la prima, solo così ne usciremo».
Michele De Pascale a tutto campo, dopo il bis da sindaco ad inizio ottobre e la conferma (scontata) a presidente della Provincia di Ravenna in dicembre. L’orizzonte è il 2022, ma non solo.
Sindaco, l’Economist ha recentemente «premiato» l’Italia del governo Draghi come Paese più virtuoso del 2021. Che giudizio può dare dell’attuale governo?
«Sul governo Draghi il mio giudizio è differenziato fra il presidente Draghi e resto dell’esecutivo. Draghi, con il suo profilo internazionale, ha riportato l’Italia in prima fila in Europa, è stato molto preciso e molto rigoroso sulla Pandemia e sulle vaccininazioni. Sul Governo ci sono invece luci ed ombre, alcuni ministeri stanno lavorando bene, altri meno, mentre la maggioranza presenta elementi differenti che portano spesso a fibrillazioni. Salvini stando con un piede dentro e un piede fuori, crea problemi tutte le settimane».
La «risorsa istituzionale» Mario Draghi meglio a Palazzo Chigi o al Quirinale?
«Nell’interesse generale del Paese dovrebbe essere identificato un altro profilo come Presidente della Repubblica, che dovrebbe essere votato a larghissima maggioranza. A Mario Draghi andrebbe chiesto di guidare l’esecutivo non solo fino al 2023, ma anche oltre. Mi piacerebbe che il mio partito (il Pd) in primis, ma anche tutto il centrosinistra dica chiaramente che se vincerà nel 2023 chiederà a Draghi di guidare ancora il Paese, almeno fino al 2026. Se invece non si troverà una figura autorevole unitaria per il Quirinale, allora decisamente meglio Draghi e si vada poi alle elezioni».
Lei è stato confermato Presidente della provincia di Ravenna e guida ormai da 3 anni l’Upi (Unione province italiane). Si nota un netto rilancio di questa istituzione o sbaglio?
«Si, secondo me è emersa con più chiarezza la consapevolezza che un Paese che ha 8 mila Comuni, ha bisogno di un livello di coordinamento di questi, serve un «luogo istituzionale» in cui le Municipalità lavorino insieme. Le Provincie, cadute un po’ nel dimenticatoio, si stanno riprendendo il loro ruolo».
Il progetto Romagna Next rappresenta il primo passo pragmatico verso l’unione istituzionale dei Comuni di area vasta?
«Condivido questo tema, ma guardo al mezzo bicchiere pieno. Non c’è altro territorio in Italia dove tre province per decine di Comuni, siano coinvolte già su sanità, trasporti, servizio idrico integrato e sistema d’imprese. Romagna Next sarà un ulteriore passo avanti da fare insieme come territorio romagnolo. A livello culturale l’identità dei romagnoli è già molto forte e va ben oltre le province».
Cantieri a Ravenna, la sfida dei prossimi 5 anni. Hub portuale e Home port crocieristico saranno interventi molto invasivi per la città, soprattutto il primo in termini di traffico pesante. Come lo affronterete?
«Sarà un cantiere difficilissimo ma è dal primo giorno del primo mandato che sogno di vivere questa gestione. I cittadini faranno alcuni sacrifici, ma fra dieci anni al porto lavoreranno più persone di quelle che ci lavorano oggi, e ci saranno più opportunità per tutta la Romagna. Aiuteremo il sistema d’imprese a essere più competitive. Giorno per giorno affronteremo le difficoltà e le risolveremo».
Sul Parco Marittimo ci sono già i primi mugugni sul tema parcheggi che scompariranno. In cosiglio comunale lei ha sottolineato che «la giunta ha le spalle larghe e non si fermerà»...
«Il progetto del Parco Marittimo riqualificherà il verde e toglierà i parcheggi polverosi a ridosso della spiaggia, lasciando poi spazio al verde e alle piste ciclabili. Useremo di più i parcheggi scambiatori, che saranno dotati di navette elettriche e bike sharing. Di questo progetto ne abbiamo parlato in lungo e in largo, era nel mio programma elettorale, per cui sono stato votato a larga maggioranza. La novità è che si parcheggerà un po’ più lontano rispetto ad ora, ma usufruiremo meglio delle nostre spiagge e della nostra splendida pineta. Porteremo avanti un dialogo fitto con la Cooperativa Spiagge, ma la direttrice è tracciata. Dobbiamo rilanciare i nostri lidi, no a conservatorismi».
Del progetto nuovo palasport si è pentito?
«No, non possiamo guardare solo ai risultati delle squadre sportive, a seconda delle annate. Ravenna non può non avere un palasport adeguato alle sfide attuali. Ad esempio se quest’anno il basket andrà ai play-off dovrà giorcarli a Faenza, è possibile? Nessun passo indietro».
Sulla grande viabilità ci sono importanti passi avanti nei progetti, grazie al lavoro dell’assessore regionale Corsini, Anas permettendo…
«Ho grande fiducia nel lavoro che sta facendo l’assessore Andrea Corsini. Dovrebbe finalmente partire la spesa dei famosi 100 milioni di euro sulle strade di Ravenna voluta dall’allora ministro Delrio. In più è strategico il potenziamemnto della Ravenna-Castel Bolognese, è una delle opere più importanti per noi».
Dal Pnrr arriveranno a Ravenna tante risorse per il progetto del Parco eolico di Agnes.  E’ solido per meritare così tanta attenzione? Le condizioni eoliche ci sono?
«Penso che Ravenna abbia le carte in regola per utilizzare il Gas nazionale in alto Adriatico, perché finalmente se ne sono accordi tutti dopo i danni della decreto blocca Trivelle. Poi Ravenna vuole captare la Co2 col progetto Eni. Infine c’è la grande intuizione del progetto Agnes con Qint’x ed il supporto di Saipem per realizzare questo grande progetto, sostenuto anche da altre connessioni internazionali. Dietro c’è una solidità finanziaria e tecnica, con una tecnologia che saprà funzionare con i livelli ventosi dell’alto Adriatico. Io sono molto ottimista che in un futuro breve a Ravenna ci sarà la ripresa dell’estrazione del gas, il progetto Eni sulla Co2 e il più grande parco eolico del Mediterraneo come da progetto Agnes».
Sicurezza, sui furti nelle abitazioni le classifiche nazionali sono impietose con la provincia di Ravenna. Quanche cosa avete fatto nel primo mandato, ma come se ne esce?
«Per la nostra provincia è un dato tragico, che colpisce spesso le famiglie o gli individui più deboli, magari che non si possono permettere un mega impianto di allarme o antifurto. Noi in questi anni abbiamo potenziato la Polizia locale sgravando Carabinieri e Polizia di stato di alcune incombenze; abbiamo installato impianti di videosorveglianza sul territorio, adesso tocca al forese. Abbiamo fatto un bando per finanziare l’acquisto di sistemi d’allarme per chi ha fasce di reddito basse, ma i numeri continuano ad essere elevati. Credo che ci debba essere un inasprimento deciso delle pene per chi entra nelle abitazioni, non si possono paragonare ai furti di una bicicletta. Chi subisce un furto in casa viene leso nella propria intimità. Se uno ti entra in casa tu non vivi più. Non voglio fare del populismo, ma questo è un reato odioso troppo poco punito».
Dante700 è stato una grande abbuffata, Ravenna come riparte sulla cultura dal 2022 in poi? Il mosaico va rilanciato?
«Dalle celebrazioni dantesche rilanciamo un link molto forte per Ravenna capitale internazionale del mosaico. In campo abbiamo diversi passaggi: ci sarà la Biennale del mosaico nel prossimo ottobre; abbiamo inaugurato la nuova sede dell’Accademia; stiamo lavorando con Faenza per un’integrazione fra l’arte ceramica e l’arte musiva. Ci dovrà essere un rilancio del patrimonio artistico di Ravenna post Pandemia».
Infine, sulla Pandemia che consigli si sente di dare, vista la nuova impennata dei contagi dovuti alla variante Omicron?
«Due cose: la prima, non appena sono trascorsi i 5 mesi dalla seconda dose, correte a prenotarvi per la terza dose. I No Vax ci stanno portando via troppo tempo, sono il 5% della popolazione, non meritano tanta attenzione. E’ più importante che l’80% della popolazione faccia la terza dose. Il secondo dato: accompagnamo i nostri piccoli a fare il vaccino. Da gennaio vogliamo la scuola in presenza. Ci vuole il rispetto delle regole sempre, ma i vaccini sono determinanti, tutto il resto è vano».
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