Ravenna, orizzonte 2022, Falconi (Fondaz Flaminia): «Un tavolo tecnico per progetti di ricerca che tenga conto del Pnrr»

Per Fondazione Flaminia il 2022 sarà un anno ricco di sfide, ma anche di progetti che troveranno realizzazione, come racconta la presidente Mirella Falconi.
Falconi, qual è il bilancio di questo 2021?
«Per Fondazione Flaminia il bilancio è positivo. Abbiamo avuto la possibilità di mantenere quasi tutti gli impegni che ci eravamo posti; certo non tutto ha avuto conclusione, e molto è in fase di realizzazione. Fondazione Flaminia, insieme all’Amministrazione Comunale, a Fondazione Cassa di Risparmio e all’Ateneo, ha sempre lavorato per strutturare al meglio il percorso universitario ravennate».
La pandemia ha messo a rischio l’internazionalizzazione dell’università?
«L’Ateneo di Bologna ha molte richieste da parte degli studenti internazionali. La pandemia ha reso più difficile l’iter di arrivo, ma ad oggi non possiamo dire di avere avuto meno studenti, anzi: siamo piuttosto impegnati nell’aiutarli a reperire strutture di accoglienza e anche la nuova governance dell’università è molto sensibile sul tema».
Quali saranno i vostri impegni?
«Fondazione Flaminia manterrà il ruolo di sostegno alle attività universitarie presenti sul territorio e sarà necessario contribuire al miglioramento delle infrastrutture e dei servizi offerti agli studenti. In particolare, come detto, lavoreremo sugli spazi abitativi di cui ci è stata segnalata la carenza. A tale proposito abbiamo incontrato le rappresentanze degli studenti per comprendere meglio le difficoltà che incontrano e invitato l’associazione dei piccoli proprietari e le agenzie immobiliari locali a sensibilizzare i ravennati proprietari di appartamenti ad affittare i loro alloggi anche agli studenti».
In questo potrà aiutare il progetto dello studentato, a che punto è?
«Il piano è stato ammesso definitivamente al co-finanziamento ministeriale e, a maggio 2022, è prevista la consegna del progetto esecutivo. La struttura sarà, fra l’altro, dotata di una palestra, la cui realizzazione sarà possibile grazie all’impegno economico aggiuntivo della Camera di Commercio di Ravenna. Accanto ai servizi agli studenti, l’obiettivo per l’immediato futuro sarà inoltre quello di contribuire allo sviluppo di collaborazioni tra realtà imprenditoriali locali e ricercatori universitari, potenziando ulteriormente le iniziative di ricerca e innovazione. Stiamo vivendo un momento particolare per gli interventi che vedono coinvolti non solo il nostro territorio, ma tutto il Paese».
E in questo anche il Pnrr potrà aiutare?
«Sì. Esiste la concreta possibilità di avanzare e sviluppare progetti di didattica e di ricerca che si inseriscano perfettamente all’interno degli obiettivi elencati nel piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), offrendoci la possibilità di realizzare una rete tra le diverse specificità locali e le peculiarità accademiche per costituire gruppi che possano partecipare alle richieste di finanziamento. Verrà quindi costituito un ‘Tavolo tecnico dei Soci’ che anticipa la possibilità di avviare questa collaborazione e che sarà il luogo in cui le esigenze del territorio possono emergere e incontrare la ricerca universitaria. Attualmente sono già state identificate alcune aree tematiche su cui sviluppare proposte. Resta inoltre confermato, tra gli obiettivi di prossima attuazione, l’impegno all’interno del progetto ‘Romagna Salute’ per contribuire all’organizzazione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia di Ravenna e allo sviluppo dell’insediamento universitario negli ospedali della nostra provincia».
Il mandato della presidente del Campus, Elena Fabbri, è in scadenza, chi la sostituirà?
«E’ una questione di competenza dell’Università, ma posso dire che la professoressa Fabbri continuerà a rivestire un ruolo istituzionale importante, in quanto  e stata nominata dal Rettore delegata all’orientamento in ingresso e in itinere degli studenti. A metà gennaio sarà eletto il nuovo presidente». (fe.fe.)