Ravenna, operaio morto a Cervia: partecipato il presidio di Slai Cobas
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Nel pomeriggio del 21 febbraio lo Slai Cobas ha organizzato un presidio alla rotonda di via della Lirica, sotto la sede della società Deltambiente a cui il Comune aveva affidato la manutenzione dei pini marittimi costata la vita ad Antonio Ferraresi il 18 febbraio. L'uomo che stava lavorando su un cestello sostenuto da un braccio meccanico in via Capua è rovinato al suolo morendo sul colpo quando il braccio ha ceduto. Il presidio è stato organizzato "per non fare calare il silenzio sull'ennesima morte sul lavoro e per denunciare il ruolo delle istituzioni, del Comune di Cervia in particolare, che non si preoccupano della vigilanza ispettiva sui mezzi su cui lavorano gli operai delle aziende a cui appaltano i lavori di manutenzione, per cui siamo stanchi di sentire ipocrite parole di cordoglio dopo questa morte sul lavoro da parte di un sindaco che avrebbe dovuto dire pubblicamente invece perchè non si è assunto la responsabilità della verifica della sicurezza dei mezzi". Slai Cobas ha puntato il dito contro la cooperativa per cui lavorava la vittima che «non si è fermata neanche un minuto dopo l'infortunio mortale di un suo dipendente facendo continuare a lavorare gli operai come se nulla fosse successo, che non ha vigilato e ha detto nulla sullo stato di sicurezza del mezzo di cui il braccio che sollevava il cestello si è spezzato". Il presidio ha denunciato "i sindacati confederali e la loro linea degli inutili Tavoli concertativi con istituzioni e aziende, di non avere dato un segnale forte in questa città facendo fermare i lavoratori dopo 2 omicidi sul lavoro accaduti in 2 settimane». Risale, infatti, al 4 febbraio il secondo incidente mortale sul lavoro che ha registrato la nostra provincia: quello di Vasile Barcut, operaio 52enne caduto da un ponteggio in un cantiere di via Carso a Ravenna dove stava ristrutturando una palazzina con alcuni colleghi.