Ravenna, omicidio e tentato suicidio: la moglie ha provato a difendersi
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I primi risultati dell'autopsia sull'82enne Maria Ballardini, uccisa dal marito 77enne Mario Claudio Cognola la mattina del 10 marzo hanno fatto emergere alcuni dettagli importanti sulla dinamica dell'aggressione. Pare, infatti che la donna sia stata colpita mentre era a letto con una ventina di coltellate al collo, al volto e al seno e che avrebbe cercato di difendersi: sono state, infatti trovate ferite da difesa nelle mani. L'uxoricidio s'è consumato nell'appartamento della coppia, al terzo piano di una palazzina in via Gardella, nella Zalamella e, dopo aver ucciso la moglie, Cognola ha chiamato la nipote a Forlì (la coppia non ha figli nd) spiegando quanto aveva fatto, poi i carabinieri annunciando che avrebbe voluto farla finita. All'arrivo dei militari, infatti, l'uomo si era già gettato dal balcone, ma non è deceduto. E' stato portato al Bufalini di Cesena dove è stato sottoposto a due delicati interventi, poi ricoverato in terapia intensiva. Ora è indagato per omicidio volontario pluriaggravato, per lui è stata scelta la misura cautelare degli arresti domiciliari in ospedale. Il 14 marzo, si è svolta l'udienza di convalida dell'arresto davanti al gip Andrea Galanti a cui ovviamente non ha partecipato Cognola che verrà interrogato appena sarà possibile. La moglie è morta per anemia acuta emorragica e al momento gli inquirenti propendono per un omicidio e tentato suicidio: la signora, infatti, soffriva di una malattia ai reni cronica molto dolorsa ed invalidante tanto che da tempo non usciva da casa. Il marito l'aiutava e se ne prendeva cura, ma era molto provato dalla sofferenza della consorte. Non risultano esserci stati screzi tra i due: secondo le testimonianze raccolte, la coppia era molto affiatata.