Ravenna, nello storico ex circolo socialista nasce uno scrigno legato a Slow food «Aurora» 

Riccardo Isola - Benito Mussolini, in quello spazio, primo, nel 1904, ad essere stato costituito in Italia, da segretario tenne il suo ultimo discorso da socialista. Oggi quei luoghi, e stiamo parlando del Circolo Aurora posto nel cuore di Borgo San Biagio in via Ghibuzza 1, a Ravenna, sono diventati un vero e proprio scrigno del gusto. Il tutto grazie all’intraprendenza di un gruppo di amici, legati a Slow Food che tra gli altri vedono in prima linea Mauro Zanarini (presidente), Angela Ceccarelli (ex fiduciaria Slow Food condotta di Ravenna), Cristiano Amato (architetto-cuoco) e Rovena Mehmeti (appassionata di cucina), che puntano a promuovere la cultura del cibo e della sostenibilità a trecentosessanta gradi.
«Nella condivisione del pensiero di Slow Food, ci siamo dati il preciso obiettivo di portare in osteria lo spirito delle più profonde radici della cultura, quindi anche della tradizione gastronomica, della terra ravennate. E vogliamo porre l’accento – spiega il presidente Zanarini – sul termine ravennate, perché per sua natura Ravenna ha ancora le proprie fondamenta immerse nelle acque salmastre delle valli fra le quali è sorta». Da qui un luogo, fisico e non solo, che ne sappia trasportare in consistenze differenti e palpabili, tridimensionali e da assaporare quotidianamente, le sfumature ispiratrici. «Il nostro intento - prosegue Zanarini - è proprio quello di riuscire a creare nuove forme di contatto con i soci, che consentano di non dimenticare l’innata capacità di osti e ristoratori di accogliere e fare sentire a casa chiunque si affacci alla loro porta per un pasto, un calice di vino o, magari, un pacchetto da portare a casa». Un format inedito quindi in cui non manca un calendario. «Abbiamo aperto nel febbraio di quest’anno e da allora praticamente tutti i giorni, tranne il lunedì e la domenica sera, apriamo la nostra porta e i nostri spazi a chiunque abbia quella curiosità di gusto e di cultura tradizionale, contaminata e contemporanea».
Le sedute a tavola non sono molte. «Parliamo di 45/50 posti a sedere in inverno, aperti per i soci (10 euro la tessera ndr) che aumentano più o meno di altrettanto - rimarca il presidente - in estate grazie al giardino che abbiamo a disposizione». La proposta dell’osteria è semplice e in linea con le aspettative. «Il nostro intento - conferma Zanarini - è creare piatti recuperati valorizzando i sapori e i saperi della tradizione prediligendo l’utilizzo di prodotti locali, i Presidi Slow Food e i prodotti dell’Arca di Slow Food.  Un luogo dove materie prime di qualità, sapori tipici e amore per il territorio si sposano per offrire un’autentica esperienza gastronomica. Caratterizzano l’osteria l’identità del territorio, la tracciabilità, la filiera corta, la convivialità» Inoltre «com’era tradizione nelle vecchie osterie proponiamo piatti ricorsivi, settimanali e così il martedì si può trovare il baccalà, il mercoledì le carni, il giovedì la trippa, il venerdì brodetto di pesce o di anguilla e il fritto fino ad arrivare al week-end con il sabato dedicato al brodo e la domenica con le lasagne e risotto. infine - conclude Zanarini - una carta dei vini con mescita sfusa (celli Vini ndr) o una piccola cata con una cinquantina di referenze di cui metà regionali». Un divertissement di palato e non solo che vale la pena provare per fare un tuffo nel passato con l’occhio rivolto all’attualità contemporanea della valorizzazione agroalimentare.
Per tutte le informazioni, programmazione e attività è possibile consultare il sito ufficiale www.circoloaurora.it.