Ravenna, nasce in Darsena Spazio FiAba, dove l’inclusione diventa realtà quotidiana
![ravenna-nasce-in-darsena-spazio-fiaba-dove-linclusione-diventa-realt-quotidiana](/inc/scripts/crop.php?img=https://backoffice3.titanka.com/verticalizzazioni/4897/254/upload/1634805891_photo-2021-10-18-15-19-31.jpg&w=420&h=248)
Federica Ferruzzi -E’ nato in Darsena Spazio FiAba, un centro educativo e riabilitativo che si rivolge ai bambini con disturbo dello spettro autistico e dello sviluppo e alle loro famiglie per fornire strumenti utili ad affrontare la quotidianità. A idearlo sono state Glenda Cerioni - dottoressa in Scienze e Tecniche psicologiche, in Neuroscienze e mediatrice del metodo Feuerstein, certificato Miur - e Chiara Stringa, educatrice professionale e pedagogista con master in secondo livello Aba ed analista del comportamento certificata Bcba. Ed è Stringa, che fino a pochi mesi fa lavorava al centro autismo della Neuropsichiatria infantile di Ravenna, a raccontare quali sono gli obiettivi della struttura che si trova in via della Catalana 3. «Credo profondamente nel servizio pubblico, dove fino a poco tempo fa ho lavorato - precisa Stringa - ed in quello che questo servizio può fare per le famiglie della nostra comunità: è per questo che ci proponiamo come integrazione dello stesso». Gli interventi educativi, riabilitativi e inclusivi offerti sono basati sull’analisi applicata del comportamento (Aba) e del Metodo Feuerstein. «Questo nuovo progetto ha lo scopo di promuovere il benessere della persona all’interno della comunità, sviluppando diverse abilità (comunicative, sociali, cognitive) e favorendo l’inclusione attraverso un lavoro coordinato con i molteplici contesti e persone con cui il bambino si interfaccia nella quotidianità». Il centro offre inoltre programmi di supporto per genitori, inoltre ognuna delle due professioniste mette in campo le proprie competenze. Stringa, ad esempio, avendo conseguito un master di secondo livello ed essendo certificata Bcba può offrire consulenze ad altri professionisti. «Inoltre – spiegano – possiamo proporre trattamenti per lavorare su abilità specifiche. Col tempo, poi, vorremmo che FiAba non fosse solo un centro per bimbi “certificati”, ma anche per coloro che hanno bisogno di lavorare su competenze specifiche, interagendo anche attraverso piccoli gruppi».