Ravenna, le priorità secondo i comitati cittadini del forese

Romagna | 29 Maggio 2021 Cronaca
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Federica Ferruzzi - C’è chi chiede rassicurazioni rispetto alla sostituzione del medico di base prossimo alla pensione, chi l’ultimazione di interventi per contrastare il degrado da radici, chi, ancora, l’installazione di autovelox per moderare la velocità di auto e camion: sono spesso simili le esigenze segnalate dai presidenti dei comitati cittadini del forese, alle prese con le richieste dei residenti.  

PONTE NUOVO-MADONNA
Sono diverse le questioni che riguardano le frazioni di Ponte Nuovo e Madonna dell’Albero, e vanno dalla richiesta di interventi per migliorare la viabilità alla protesta per la mancata istituzione di una prima elementare per il prossimo anno scolastico. A mettere in fila le istanze è la presidente del comitato cittadino Paola Vannelli. «Siamo in attesa dei lavori per la pista ciclabile di collegamento tra Madonna dell’Albero e Ponte Nuovo, così come stiamo aspettando gli interventi per la messa in sicurezza di via Dismano, che pare essere diventata il centro del mondo. I camion la percorrono per accorciare il tragitto verso il porto ed è per questo che abbiamo richiesto l’adozione del metodo targa system, che attualmente risulta in progettazione. Lungo la strada ci sono scuole ed asili, pertanto servirebbero semafori così come è stato fatto su via Romea». Un tasto ancor più dolente, secondo Vannelli, è lo stato in cui versano i marciapiedi. «E’ un’esigenza che rivendichiamo da anni: ci sono alcune strade, come ad esempio via Ancona, che hanno marciapiedi talmente rovinati da impedire il transito. C’è un signore che è dovuto ricorrere al deambulatore e, non riuscendo più ad uscire di casa, si è dovuto fare carico della sistemazione di un pezzo di marciapiede proprio davanti alla sua abitazione». Un’altra richiesta riguarda l’installazione di un autovelox all’ingresso di Ponte Nuovo. «Abbiamo fatto domanda per posizionarne uno anche in via 56 Martiri, la strada è stretta ed i mezzi corrono. Siamo consapevoli che il Covid abbia rallentato i lavori, sono stati due anni orrendi, ma è ora di fare qualcosa». Guardando invece alla frazione vicina, Vannelli osserva: «Il problema principale, al momento, riguarda la scuola elementare, in quanto a settembre Madonna dell’Albero non potrà più contare sulla prima classe. Quello di cui mi rammarico è che, da presidente, lo sono venuta a sapere da una mamma. Ho chiesto immediatamente un incontro con l’assessora, ma da allora sono passati quattro mesi. Nessuno ha pensato di informarci su quanto sarebbe avvenuto, sto ancora aspettando di conoscere le motivazioni che stanno dietro alla chiusura. Se l’avessimo saputo prima avremmo cercato di evitarlo, invece siamo stati avvisati a cosa fatta e neanche ufficialmente. Ricordiamoci - conclude Vannelli - che se in un paese muore una scuola, allora muore tutto». 

FOSSO GHIAIA
«Avrei una lista lunghissima – sorride Mauro Chiappini, presidente del comitato cittadino di Fosso Ghiaia - ma per fortuna si sta mano a mano accorciando. Uno degli interventi maggiormente attesi era quello per arginare il degrado da radici, e devo dire che la prima parte del lavoro è stata completata. Ora resta da intervenire su piazza Fosso Ghiaia e sulle strade laterali, mentre il nuovo impianto di illuminazione è stato realizzato appena un mese fa. Nel programma di quest’anno dovrebbe invece rientrare l’intervento su via Manfredonia, che continua ad essere piuttosto dissestata». E’ poi previsto per l’8 giugno l’incontro con il sindaco per capire se e in che modo verrà rimpiazzato il medico di base che ad ottobre andrà in pensione. «Vorremmo avere un medico in sostituzione e stiamo cercando anche un ambulatorio - precisa il presidente -: il sindaco ci ha già dato appuntamento, speriamo di risolvere a breve una questione che per noi è prioritaria». «Un’altra cosa che aspettiamo “come il pane” - conclude Chiappini - sono nuovi servizi: prossimamente è prevista la costruzione di un centro commerciale che dovrebbe ridare vita al paese. In ultimo segnalo che per la pista ciclabile che coprirà il tratto da Classe a Fosso Ghiaia è già stato stanziato un milione e 200mila euro ed entro il 2022 ci sarà il cantiere per realizzarla». 

CLASSE
A parlare di piste ciclabili è anche Antonio Puglisi, presidente del comitato cittadino di Classe. «Avevamo presentato due petizioni – spiega Puglisi –, una relativa alla costruzione di una pista ciclabile che colleghi Classe a Fosso Ghiaia ed un’altra relativa al completamento della pista di via Romea Vecchia, illuminazione compresa. Pare che la prima verrà messa a bando quest’anno,  mentre per la seconda bisognerà ancora aspettare, ma almeno abbiamo chiesto di poter costruire l’illuminazione mancante. Stando alla risposta dell’assessore ai Lavori Pubblici, Roberto Fagnani, c’è l’impegno di realizzarla entro il 2021». Queste, secondo il presidente, le priorità per la frazione, che prossimamente, però, potrebbe essere protagonista di un nuovo intervento. «C’è in cantiere un progetto di cui non posso ancora parlare, fa parte di una piccola sorpresa che vorrei fare alla mia comunità e ai turisti». 

SAN  MARCO
Più disilluso rispetto ai «colleghi» Riccardo Stefano Baldini, presidente del comitato cittadino di San Marco. «Gli umori nella frazione sono sempre gli stessi - osserva Baldini -: ci sentiamo un paese dimenticato, in cui l’illuminazione è insufficiente, la strada principale inesistente. Anche i circoli sono scomparsi. Inoltre c’è una casa diroccata che crea non pochi problemi». Il rudere in questione, in stato di abbandono, pare infatti essere diventato punto di riferimento per spaccio e delinquenza. «Abbiamo segnalato più volte la situazione al Comune, ma siamo ancora in attesa di ricevere risposta. Da oltre trent’anni, inoltre, chiediamo un percorso che colleghi San Marco e Villanova al centro iperbarico per evitare di dover percorrere la strada sull’argine, davvero molto pericolosa: ogni tanto qualche macchina scivola giù, ma temo che, finchè non accadrà qualcosa di particolarmente grave, non verrà fatto nulla - riflette il presidente - . Oltre a questo servirebbe un’illuminazione adeguata tra il centro abitato ed il cimitero: in quell’area si fermano spesso persone estranee al paese per spacciare». 
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