Ravenna, lavori alla diga Zaccagnini di Marina, cantieri e chiusure
La conservazione del patrimonio richiede manutenzione da fare con cura per evitare di sprecare soldi pubblici. In questo caso parliamo della diga foranea sud di Marina di Ravenna “Benigno Zaccagnini”: la pavimentazione deve essere rifatta per la sicurezza di chi cammina in “palizzata”. Questi lavori richiedono diverse settimane e debbono essere fatti con il tempo buono, quindi in estate lontano dal rischio di mareggiate che potrebbero distruggere il lavoro in corso ed essere pericolose per gli operai. Anche a seguito delle preoccupazioni espresse dall'Amministrazione Comunale per la salvaguardia della stagione turistica e dei numerosi inviti del Sindaco a tenere conto delle esigenze dei cittadini residenti e degli ospiti turistici, abbiamo cercato una soluzione operativa di mediazione che consentisse però di non rimandare l'esecuzione dei lavori non più procrastinabili. Con tutto questo bene in mente, è stato programmato un primo intervento di lavori, dalla piazzola intermedia sino alla fine della diga: servono 10 settimane ma, per ridurre al minimo i disagi, l’intervento è diviso in tre fasi. La prima serve agli operai per allestire il cantiere all’altezza della piazzola: ci saranno molti mezzi che dovranno portare il materiale e quindi, per la sicurezza di noi cittadini da martedì 24 luglio a sabato 28, quindi solo per 5 giorni, la diga verrà chiusa completamente. La seconda fase riguarda invece gli ultimi 700 metri della diga: per fare i cordoli servono circa 8 settimane durante le quali solo quel piccolo pezzo finale rimarrà chiuso alle nostre passeggiate. Nella terza fase si farà la pavimentazione e si smonterà il cantiere: per 1 settimana, ma saremo già ad ottobre, la diga rimarrà completamente chiusa. Auspichiamo che questa pianificazione ci consenta di finire i lavori prima dell’inizio delle mareggiate, più o meno quando anche sulla spiaggia si ammucchiano le dune di sabbia per proteggere i bagni. Pensiamo in questo modo di aver ridotto al minimo il disagio per tutti pur con l’obiettivo di ottenere, con i soldi pubblici, un lavoro che possa durare molti anni.