Ravenna, Lanfranco «Moder» Vicari del Cisim su caro bollette e musica dal vivo

«Nel caso del Cisim le utenze sono in capo al Comune ma i rincari impatteranno anche su di noi. Il primo tema resta la voglia di musica dal vivo del pubblico. I laboratori del Cisim sono pieni, l’Under Fest estivo è andato benissimo ma la stagione live dell’inverno riamane un’incognita, non vorremo che il Covid avesse dato  l’abitudine che la musica sia un passatempo estivo. Veniamo da estati densissime, che non permettono di ragionare lucidamente sui percorsi di una direzione artistica. I cachet di molti artisti stanno esplodendo e la situazione generale va a tutto svantaggio degli artisti underground ed emergenti, che non possono alzare i cachet e si troveranno di fronte locali poco propensi a rischiare, con le bollette così alte. Chi si muove lontano dal mainstream dovrà per forza reinventarsi. Sono anni che non vedo nascere formule nuove per la musica dal vivo. Noi puntiamo su eventi “di comunità”. Quindi avremo i concerti, con Pierpaolo Capovilla ad aprire il 28 ottobre, ma torneranno i talk “Istantanee” e proseguiremo con i Rap Sofa domenicali, il modo probabilmente più “vero” per sondare gli umori ed entrare nel cuore del rap. Tornando al caro-bollette, la seconda crisi di fila si farà sentire, i tecnici audio per esempio sono dimezzati. Occorrerà inventiva per riprendersi. E per evitare che la musica diventi un lusso da ricchi, come sta accadendo, con biglietti che stanno sempre più spesso sui 40 euro e un pubblico ormai interessato più che altro ad artisti mainstream che chiedono quelle cifre. Oggi una band non può sostenersi con 5 euro a ingresso, anche a causa delle bollette, ma con 10 probabilmente sì. E noi dobbiamo lavorare con questo obiettivo».