«“Cercasi Volontari Autisti”, era scritto così su un bel volantino colorato di Aism sezione di Ravenna, appeso al muro dell’ambulatorio di sclerosi multipla. Sì, faceva proprio per me e mi sono reclutata immediatamente». Inizia così il racconto di Costanza Ducci, socia e volontaria dell'Aism di Ravenna che, nella giornata internazionale delle persone disabili, ha voluto testimoniare l'attività dell'associazione. «Quel giorno ero in attesa della visita dalla neurologa, seduta in un grigio corridoio… quella pagina ha sciolto le ombre, il tempo e lo spazio si sono rianimati.La mia amica sclerosi Multipla aveva deciso di farmi un regalo, lo aveva impacchettato per bene dentro quelle faccine colorate e sorridenti del volantino; quando una persona vive con te, ti conosce, sa come toccare le tue corde più intime. Lei mi ha fatto dono del bisogno altrui, consapevole che fosse un abito cucito su misura per me. Ai miei occhi, quel volantino non chiedeva, offriva invece un senso alla mia sofferenza. E così mi sono tuffata nel mondo Aism con tanta voglia di fare; sono stata accolta, ascoltata, formata, supportata e, più di ogni altra cosa, sono diventata membro di una grande famiglia. Eccomi finalmente al giorno del mio battesimo come autista, al mio primo servizio di trasporto con il mezzo speciale della Sezione. Che grande emozione. Ma cosa cercavo fra deambulatori e sedie a rotelle? Le persone. E loro avevano bisogno di me e del mio tempo. Spesso erano il silenzio e l’imbarazzo ad accogliermi; si vestiva così la loro fragilità. Con pazienza, ho raccolto la sfida per il sorriso dando voce alla mia vocazione: “Eccomi, sono qui perché tu sei importante”. È il mio assioma di vita, trasformato in mani e voce dalle mie emozioni, quelle belle. Iniziavo ogni servizio incontrando un dolore differente, ma al ritorno salutavo un viso luminoso; io rientravo a casa con il cuore gonfio di gratitudine ed un numero di telefono in più sulla mia rubrica. Sono certa che esista un potere grandioso nelle persone, una forza che supera tutti i limiti, specie quelli più estremi imposti dalla sm. È il braccio tenace dell’incontro che riconosce ed accoglie; è la sua fecondità che abbatte gli ostacoli, grazie alla volontà del cuore».