Ravenna, la titolare del nido: "Urgente pensare alla riapertura"

«Io non dico che dobbiamo o che vogliamo riaprire. Dico, però, che un tavolo di confronto sull’infanzia va aperto immediatamente, ascoltando le famiglie e gli operatori come noi». Fortunata Franchi, titolare da vent’anni del nido privato «Crescere insieme» di Ravenna, è molto preoccupata per i 25 bambini da tre mesi a tre anni che frequentano il suo servizio: «Mi arrabbio molto con chi dice che l’urgenza di aprire è dettata solo da ragioni economiche o dall’esigenza dei genitori di considerare nidi e scuole come parcheggi. Chiaro che non percepire le rette e dover pagare il personale è una botta di non poco conto ma la considerazione che va fatta è un’altra: i bambini hanno il diritto alla socializzazione e le famiglie, per quanto congedi e misure varie possano in parte tamponare, avranno ben presto un enorme problema di conciliazione con il lavoro. Il tema, insomma, è molto più complesso. Noi siamo l’anello di una catena che si è del tutto dissolta». Per Franchi la gravità sta nel fatto che, di questi argomenti, non se ne sia ancora parlato seriamente: «Bisogna almeno provarci. Sono in grado, le strutture, di adottare misure precauzionali e di sicurezza? Possibile fa frequentare i bambini a turni mettendosi d’accordo con le famiglie? Sono questioni che vanno affrontate. Non sarà possibile trovare una soluzione? Per lo meno avremo fatto un tentativo». Per la titolare del nido ci sono, poi, altri due aspetti da valutare: «Noi, come molti altri, abbiamo sempre lavorato anche d’estate. Non riaprire a maggio non significa, insomma, dare per persa qualsiasi riapertura prima di settembre. E poi, non siamo certi gli unici a lavorare tantissimo sul fronte dell’outdoor education, così come i nostri bambini sono abituati a lavarsi le mani molte volte al giorno e conoscono il gel disinfettante come il latte. Chiaro, è impensabile ipotizzare che indossino una mascherina più ore al giorno. Ma davvero, apriamo il confronto su quel che potremmo fare. L’attenzione sui bambini deve essere alta, i primi anni di vita sono fondamentali: che cosa stiamo dando loro? Davvero, chi ci pensa come un parcheggio non ha a cuore i diritti dei più piccoli». (s.manz.)