Ravenna, la «Gemmae lucis» di Marco De Luca allo spazio Pallavicini22
Lunedì 5 aprile, presso Pallavicini22, inaugura la personale “Gemmae lucis”, opere in mosaico di Marco De Luca. La mostra, curata da Roberto Pagnani e patrocinata dal Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura, resterà allestita fino a domenica 25 aprile.
L’attuale programmazione prevede che durante il periodo dell’esposizione, un’opera a mosaico di Marco De Luca sia esposta al Museo Civico Medievale di Bologna mentre la Chiesa di San Romualdo a Ravenna ospiterà l’imponente scultura di Bonifacio VIII di Manno Bandini da Siena, consolidando, così, il rapporto con la città di Ravenna Capitale del Mosaico non solo bizantino ma anche contemporaneo.
Si tratta della prima mostra di una rassegna dedicata da Pallavicini 22 Art Gallery ai Maestri del Mosaico della città di Ravenna.
La Mostra
Gemmae Lucis
Le opere di De Luca colpiscono per la ricchezza delle sfumature e per la varietà dei toni su toni, dove le tessere emergono come apparenti gamme del non colore. Non si tratta di semplici gradazioni di una colorazione unica, ma di una cromia perfetta, mai urlata, che si esprime con eleganza. Per Marco De Luca il mosaico è pittura ed è questo il punto di partenza in ogni sua opera. L’artista si muove con abilità attraverso i pigmenti per approdare al mosaico, coniugando il tutto con un’importante maestria architettonica. E, dal fondo consistente di “non colore”, si esprime un’improvvisa fiammata, una tessera colorata che accende tutta la composizione.
Dal testo critico di Roberto Pagnani: “Le sue opere sono sculture che si sono liberate dal peso dei materiali e si alleggeriscono in una verticale ascesa dove la statica viene reinventata con estrema perizia tecnica.”
La tecnica e poetica dell’artista, l’anima della sua visone sarà resa tangibile attraverso alcune opere significative portate in mostra nello spazio espositivo Pallavicini22, come ad esempio, “Il monte e la nuvola” e “Lui” e “Lei”.
La scultura/mosaico “Il monte e la nuvola”, dove, le forme e il chiarore dei materiali quasi incolore, raccontano la consistenza del monte. La luce e la leggerezza della nuvola, invece, emergono attraverso un gioco di vuoti e pieni, che si esprime, man mano che si sale verso la parte superiore, attraverso il susseguirsi orizzontale dei piccoli multipli di pietrine.
Le due stele “Lui” e “Lei”, appaiono come due sottili absidi verticali ascendenti verso il cielo, come nicchie che ospitano un’idea sublimata ed astratta del divino: silenzio, suono potente e spirituale. “Esse sono come due elementi che appartengono ad un’”archeologia del futuro” ove l’arte contemporanea si collega direttamente alla grande storia del passato, ritornando ad essere un solido ponte tra tutte le epoche umane”. La stele “Lei” è chiara e argentea. Nella stele “Lui” predomina compattezza e omogeneità. Ma è nella cornice dell’abside che si compie la rivoluzione e la rivelazione, liberando il senso del divino contenuto nell’intera opera.
L’artista
MARCO DE LUCA
“Con la pittura mi accorsi di avere dei processi ripetitivi, così recuperai l’uso del mosaico perché con esso ho ritrovato il “tempo” - http://www.marcodeluca-mosaici.com/
Nato a Medicina (Bologna) e diplomato all’Istituto Statale d’arte per il mosaico di Ravenna, De Luca completa il proprio percorso accademico nel 1973, all’Accademia Belle Arti di Bologna.
In quegli anni collabora con il laboratorio Il Mosaico, dove ha la possibilità di lavorare a stretto contatto con grandi artisti come Zoran Mušič, Dorazio e Turcato. È stato docente di discipline pittoriche all’Istituto Statale d’Arte per il Mosaico. Ha esposto le proprie opere in numerosi musei, spazi e gallerie, in Italia e all’estero sia in mostre collettive che personali.
Attualmente Marco De Luca vive e lavora a Ravenna.
Spazio Espositivo Pallavicini22 Art Gallery
Pallavicini22 Art Gallery è parte di un più vasto disegno che mira a rilanciare il quartiere Farini grazie ad iniziative artistiche e culturali sul territorio.
Lo spazio espositivo apre nel 2019 con due principali obiettivi:
- dedicare alla città di Ravenna un’area destinata alle arti dove artisti e curatori trovino un luogo aperto alle proprie iniziative, dove sperimentare, proporsi, farsi conoscere; un luogo dove esperti e amanti d’arte in città
possano riunirsi e confrontarsi in occasione di eventi e mostre;
- rendersi disponibile per ospitare performance, esposizioni temporanee, progetti, shooting fotografici ed eventi d’arte realizzata artisti nazionali ed internazionali.
Pallavicini 22 si avvale della collaborazione di Roberto Pagnani artista e collezionista e di Luca Maggio curatore e storico dell’arte.
Sulla base dei vigenti protocolli e linee guida anti-Covid, l’accesso allo spazio espositivo Pallavicini22 Art Gallery è consentito in modalità di fruizione contingentata o comunque tale da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza fra loro di almeno un metro.
La necessità di ricorrere a un sistema di prenotazioni per contingentare l’afflusso dei visitatori si trasforma nella grande opportunità di offrire una visita personalizzata, mirata e diversificata per tipologie di pubblico.