Ravenna, la direttrice del Centro servizi volontariato: "Alcune associazioni rischiano di non reggere"
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«Rispetto all’emergenza di marzo e aprile siamo più preparati, sappiamo come muoverci e non siamo in preda all’ansia di dover recuperare i dispositivi di protezione individuale. Il fato che l’Emilia-Romagna non sia zona rossa, poi, ci consente di lavorare meglio». Denise Camorani, direttrice dell’associazione «Per gli altri - Centro di servizio per il volontariato» della provincia di Ravenna, è meno preoccupata rispetto ai mesi di primavera: «Le associazioni hanno reagito molto bene alle difficoltà del periodo che ci accompagna da febbraio. Ai volontari più a rischio è stato chiesto di rimanere a casa, protetti mentre chi è sceso in campo si è messo in rete per riuscire a garantire risposte efficaci per la popolazione in difficoltà tra distribuzione di alimenti e farmaci e telefonate alle persone fragili». Quel che complica un po’ le cose è l’isolamento di molte persone che devono terminare la quarantena: «Questo fa sì che si affaccino nuovi bisogni, come il fatto, per esempio, di portare fuori gli animali». L’altro tema che potrebbe diventare attuale nei mesi a venire è quello della «tenuta» delle associazioni: «Se è vero che quelle culturali stanno cercando di tenere il contatto con la base organizzando iniziative online, resta il problema che per diverse associazioni saranno necessarie, prossimamente, nuove forme di aiuto economico per scongiurare il rischio chiusura». (s.manz.)