Ravenna, Inyang parla dell’ass. "Cittadini del pianeta": ««Punto di riferimento per chi ha bisogno»

Romagna | 17 Marzo 2023 Cronaca
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Elena Nencini
Essere un punto di riferimento per gli immigrati, ma più in generale per tutte le persone che si trovano in difficoltà economica e sociale: è questo uno degli obiettivi dell’associazione Cittadini del pianeta. Come spiega la presidente Odilia Esame Inyang, camerunense da più di 15 anni in Italia, in procinto di inaugurare il 20 marzo la nuova sede: «abbiamo scelto una data vicina a quella del 21 marzo, giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, proprio perché simbolica».
Quali sono le attività della vostra associazione?
«Ci rivolgiamo a tutti, non solo agli immigrati, a tutti coloro che hanno bisogno. “Cittadini del Pianeta” è un punto di riferimento per chi ha necessità di assistenza, sostegno e aiuto concreto. Cerchiamo di dare ascolto a chi non sa come accedere ai diversi servizi pubblici e aiutarli a risolvere i problemi, ad integrarsi nel territorio. Inoltre raccogliamo vestiti, giocattoli, lenzuola, coperte, carrozzine, offriamo accompagnamento a visite o controlli sanitari. Partecipiamo a eventi come il Festival delle culture, organizziamo cene culinarie, aiutiamo le donne a preparare i corredini per i loro bambini. Con altre associazioni lavoriamo per la cooperazione internazionale e ospitiamo e accogliamo studenti di Erasmus+. Collaboriamo con altre associazioni, come le donne di Pyramide con cui organizziamo delle attività nelle festività natalizie, ma anche un corso di formazione ai richiedenti asilo di economia domestica».
Dopo la pandemia ha notato un aumento della povertà?
«Abbiamo notato, già dalla pandemia, della necessità di creare delle relazioni anche solo telefoniche con gli anziani. La solitudine è il vero problema. Durante l’emergenza covid abbiamo organizzato il progetto Daily Social Distancing per parlare al telefono con uno psicologo o anche solo per fare 4 chiacchiere. Adesso molti anziani ci chiamano per sgomberare la casa ma spesso hanno un forte bisogno di parlare, hanno bisogno di abbattere la solitudine».
A quante persone fornite assistenza?
«Forniamo assistenza a tante famiglie bisognose, parliamo tra le 50 e 100 persone che si rivolgono da noi con varie richieste, dalla necessità di  abbigliamento al bisogno di accompagnamento, ci sono molte persone che hanno bisogno di capire come funzionano i servizi dell’amministrazione e i vari progetti che abbiamo fatto». 
Da quanti anni è in Italia?
«Sono 15 anni, sono venuta per un ricongiungimento familiare adesso mi occupo di mediazione culturale e di assistenza per chi ha necessità. All’inizio le difficoltà con la lingua erano forti, ma questo mi ha spinto ad impegnarmi e ad aiutare gli altri, a capire il sistema per poi fornire le informazioni giuste. Bisogna facilitare l’integrazione per tutti gli stranieri».
In che modo partecipate al festival delle culture?
«Partecipiamo al tavolo per l’organizzazione della manifestazione e nel nostro stand gastronomico proponiamo piatti multiculturali e cerchiamo di diffondere la cultura africana. Lo scorso anno abbiamo presentato la mostra fotografica Women Empowerment ai Giardini Speyer, a cui sono intervenute anche le protagoniste per capire la forza della figura femminile».
Progetti per il futuro?
«Inauguriamo il 20 marzo la nuova sede in via Falier 35, dove le persone possono venire e vedere le diverse attività. Vorremmo organizzare dei corsi di italiano, ma anche progetti con altre associazioni. Nel 2022 con la cooperativa Teranga abbiamo fatto un progetto per le donne straniere vulnerabili e poi vorremmo incrementare la “Forza del Gemellaggio” un progetto ambizioso, teso a favorire la nascita e la crescita di piccole nuove imprese per giovani formati in Camerun e aiutarli ad aprire una loro piccola attività nel paese di origine. Potranno così costruirsi un futuro migliore senza il rischio di perdere la vita in un barcone. Bisogna che l’emigrazione passi attraverso le vie legali e non quelle degli scafisti per raggiungere un futuro migliore».
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