Ravenna, in provincia i medici non vaccinati sono meno del 2%
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Federica Ferruzzi
E’ inferiore al 2% la percentuale di medici che, in provincia, hanno scelto di non sottoporsi al vaccino anti Covid-19. Su un totale di circa 2300 iscritti tra medici ed odontoiatri, coloro che si sono dichiarati no vai sono infatti una quarantina. «La prima reazione - commenta il presidente dell’Ordine dei Medici, Stefano Falcinelli - è fra l’amareggiato e lo stupore: pensare che ad una possibile e finora unica soluzione rinunci proprio chi ha studiato medicina, e quindi abbia competenze scientifiche, faccio fatica a comprenderlo. Uno dei maggiori difetti di questo paese è quello di non avere memoria: se si ripensa ai momenti più bui attraversati finora ci si rende conto della differenza tra questi giorni ed i mesi passati». Ad essere cambiato è appunto il fatto che ci siamo potuti sottoporre al vaccino». La riflessione di Falcinelli si basa, ovviamente, su un’analisi legata alla salute, ma guarda anche oltre. «Il vaccino ha permesso di tornare ad una vita normale, di potersi sedere ad un ristorante, e ovviamente ne ha beneficiato anche il comparto economico, in quanto pare che l’Italia sia stato uno dei primi paesi a ripartire in maniera più efficace e rapida. Non si tratta, quindi, solo di salute, ma anche di economia e vita sociale e sembra assurdo non approfittare di questa opportunità». E proprio Falcinelli, nelle lunghe giornate di vaccinazione al Pala De Andrè, si rese disponibile al pari dei colleghi più giovani per stare in prima linea accogliendo le preoccupazioni e le domande dei cittadini che si presentavano per iniettare la dose. «Se guardiamo il numero complessivo di medici - afferma - possiamo comunque dire che si tratta di percentuali basse, e anzi posso affermare che mi sono arrivate mail dai colleghi liberi professionisti che chiedevano di poter essere vaccinati, in quanto a loro la somministrazione della terza dose è stata accordata di recente, dopo essere stata inizialmente prevista per ultra ottantenni, persone con fragilità e ospiti ed operatori di rsa”. Attualmente la terza dose viene somministrata anche a tutti gli operatori sanitari iscritti all’albo e sono iniziate le prenotazioni per gli ultra sessantenni. Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Sandro Vasina. «Medici che dovrebbero basare la loro professione su dati scientifici, per ciò che riguarda il Covid non tengono invece conto di quello che dice la letteratura scientifica. Abbiamo fondato la nostra professione su dati scientifici, mentre l’opposizione alla vaccinazione non lo è». Per il consigliere, uno dei problemi di oggi sono le tante notizie false legate al vaccino reperibili in Rete. «Purtroppo girano sui social opinioni non scientifiche, ma che a volte vengono portate ad esempio per sostenere tesi non sostenibili, anche perché queste opinioni sono di persone che quasi nulla hanno a che vedere con la scienza, a parte qualche collega che interpreta i dati in maniera personale”.