Ravenna, il treno di Dante: «Entusiasmo dall’estero, un’esperienza inusuale». Parla il coordinatore Ferruzzi

Romagna | 04 Giugno 2022 Cronaca
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Attraversare 136 km (da Firenze a Ravenna) a bordo di una locomotiva e di 4 vagoni che riportano i passeggeri indietro nel tempo: è questo il treno di Dante, un viaggio tra arte, cultura ed enogastronomia, all’insegna del turismo slow, nato lo scorso anno all’interno delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. 
L’idea è nata proprio per far scoprire l’appennino tosco-romagnolo e il cammino che il Sommo Poeta fece per arrivare a Ravenna, tramite un treno detto detto «Centoporte», messo a disposizione dalla Fondazione FS Italiane, che viaggia sulla linea ferroviaria Faentina. Ne parla Massimo Feruzzi, coordinatore del progetto.
Come è nato questo progetto? 
«E’ stato fortemente voluto da un imprenditore di Faenza Massimo Bucci, che ha riunito diverse realtà nella società il Treno di Dante srl che gestisce il servizio. La società ha vinto un bando di Fer a fine aprile per la gestione. Si parte la mattina da Firenze e ci si ferma a Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella, Faenza per arrivare poi a Ravenna, prima di mezzogiorno, per trascorrere la giornata nella città. Inoltre con il titolo di viaggio - sia con il biglietto di sola andata, che con uno ritorno, che l’andata e ritorno – si ha diritto di entrare in una serie di rocche, palazzi, e musei gratuitamente durante tutto l’anno. Non solo nella giornata stessa ma entro la fine dell’anno si può tornare a visitare gratuitamente questi posti, oltre a uno sconto con ristoranti e aperitivo di benvenuto. Un’esperienza completa lungo tutto il territorio».
Che tipo di viaggio proponete?
«E’ molto  piacevole dal punto di vista dell’esperienza, quest’anno abbiamo inserito la prima e seconda classe, oltre a quella storica, e sperimentiamo la forma ‘crociera’, cioè oltre alle quattro fermate abituali è prevista una sosta di 1 ora e mezza a Brisighella o Faenza, scegliendo escursioni o degustazioni nelle due città, come degustazioni di olio o gelato tradizionale e visita al Borgo Medievale del paese collinare, mentre si può andare alla scoperta delle tradizioni ceramiche artistiche e della neoclassica città manfreda. In ogni vagone c’è poi un assistente di viaggio che fornisce informazioni turistiche e racconta il percorso da Firenze a Ravenna e cosa si può vedere in quei luoghi dal punto di vista naturalistico, storico e artistico».
Quanti passeggeri può ospitare?
«Il treno ha 4 vagoni per complessivi 230 posti, rispetto all’anno scorso abbiamo un vagone in più, misto con prima, seconda e terza classe. L’anno scorso è andata molto bene e quest’anno c’è molto interesse da parte del mercato estero, la tratta si terrà dal 4 giugno fino al 10 luglio, poi sospensione estiva fino al 27 agosto. Abbiamo già dei sabati e domeniche pieni: da fine agosto a ottobre  e l’ultima settimana di giugno e la prima di luglio siamo pieni. Dobbiamo coinvolgere in pieno i tour operator. Siamo molto soddisfatti di questa esperienza inusuale». 
Le novità per il 2022?
«Il sabato sarà attiva la formula “crociera”, un nuovo modo per conoscere ed esplorare i territori attraversati dal Treno di Dante: sarà possibile una sosta prolungata di 1 ora e 30 minuti a Brisighella o Faenza, a sabati alternati. Oltre ai paccheetti di degustazione o di visite guidate».
Pensate ad altre esperienze di questo tipo?
«Abbiamo realizzato per la regione Liguria una tratta simile, da Ventimiglia a Cuneo, passando per la Francia. Un modello di story telling basato naturalmente su quel territorio. Abbiamo riprodotto in piccolo l’esperienza de Il treno di Dante. Ma al momento si è trattato di un’evento unico realizzato due settimane fa».
 
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