Il reperto è interamente in legno, un materiale che può conservarsi soltanto in specifici contesti - ambienti sommersi - e che quindi si ritrova meno frequentemente di metalli, ceramiche o lapidei, di cui sono ricche le collezioni museali. La "barca di Teodorico" fu oggetto fin dal momento del rinvenimento di una serie di interventi mirati al recupero e al mantenimento del suo stato conservativo in vista del restauro: dopo un attento scavo archeologico l'imbarcazione fu rimossa dal contesto originario e, a sua protezione e in vista del successivo restauro, fu creato un guscio in vetroresina modellato sulla sua forma. Questa soluzione consentì la movimentazione del reperto, poi inserito in una struttura metallica per il trasporto al laboratorio di restauro di imbarcazioni antiche allestito a Comacchio, dove è stato sottoposto ai primi interventi conservativi. La prima fase fu completata negli anni successivi, la seconda e ultima fase è rimasta in sospeso perchè la sua esecuzione era inscindibile dall'individuazione di uno spazio espositivo per la barca.