Ravenna, il Festival dal rave party coi violini al Boléro di Muti

Settimana in un certo senso itinerante, questa ultima «intera» per la fase estiva del Ravenna Festival 2023, che poi si concluderà nel cuore di Lugo. Intanto, venerdì 14 la kermesse ravennate farà tappa - è un obbligo morale e un balsamo per gli occhi e il cuore - alla basilica di Sant’Apollinare in Classe, dove si esibirà il coro del conservatorio Verdi di Ravenna, insieme all’Ensemble 1965, con un programma all’insegna della musica sacra più elevata, dallo Stabat Mater di Antonio Caldara alla Messa in sol minore BWV 235 di Bach.
Un clima molto diverso, per una musica che da barocca si farà definitivamente classica, si respirerà presumibilmente sabato 15 a partire dalle 20.30 a Palazzo San Giacomo a Russi, dove il Festival 2023 ha probabilmente puntato la sua maggiore scommessa: quella di una vero e proprio rave party, che durerà tutta la notte ma avrà come colonna sonora la musica classica, suonata da un gran numero di ensemble e formazioni provenienti dalla Romagna e non soltanto, coordinati da Enrico Melozzi, direttore di ampie vedute che da anni sta misurando l’elasticità della musica classica e la sua versatilità nel raccontare il presente. Tra gli ospiti che arriveranno a Russi anche il grande violoncellista Giovanni Sollima e un cantautore sensibile e musicalmente aperto come Niccolò Fabi.
Domenica 16 lo stadio dei pini di Milano Marittima accoglierà la cantante Ginevra Di Marco, con il compagno pianista e arrangiatore Francesco Magnelli, insieme all’attrice Gaia Nanni in uno spettacolo tra musica e teatro dedicato alle «Donne guerriere», quelle figure che nel corso del Novecento hanno realizzato conquiste personali che si sono poi tradurre in enormi progressi sociali per tutte le donne, omaggiando Rosa Parks, Nilde Iotti, Anna Magnani, Virginia Woolf, Rosa Balistreri e Caterina Bueno.
Nella stessa sera, a Sant’Apollinare in Classe prosegue la rassegna dedicata ai cori britannici, con i Tallis Scholars in un programma di musiche dal gregoriano al madrigale italiano, attraversando in particolare l’opera Josquin Desprez.
Martedì 18 al Rasi arriva la nuova drammaturgia di Elena Bucci e Chiara Muti, imperniata sul confronto scenico tra due regine: Mary Stuart ed Elizabeth Tudor, cugine incatenate l’una all’altra in un eterno duello. Cori nuovamente protagonisti mercoledì 13, questa volta negli spazi della basilica di San Giovanni Evangelista dove il Tenebrae Choir sarà impegnato nell’esecuzione di musiche di Bach e MacMillan.
Giovedì 20, infine, ritorno al Pala De Andrè per Riccardo Muti, che reduce dalle Vie dell’Amicizia dirigerà l’orchestra Cherubini, con il violoncellista Támas Varga dei Wiener, nella celebre suite del Padrino di Nino Rota, ma anche nelle suggestioni andaluse di Manuel De Falla fino al Boléro di Ravel.