Ravenna, il comitato citt. di S.P.in Vincoli: «Nella casa della salute mancano anche servizi e strumentazioni»
Federica Ferruzzi - «A parte i medici di base, all’interno della casa della salute di San Pietro in Vincoli non c’è nulla. La struttura è aperta tutti i giorni, ma per accedervi serve l’appuntamento. Peccato, però, che al telefono non risponda nessuno. Non abbiamo più neanche la guardia medica e i servizi aggiuntivi non sono mai partiti». A parlare è Gabriele Zoli, presidente del comitato cittadino della frazione che, quotidianamente, registra le segnalazioni dei compaesani in merito ai disservizi della struttura di via Pistocchi 41. Istanze di cui il consigliere comunale in quota Pri, Andrea Vasi, si è fatto latore nell'ultimo consiglio comunale e a cui il sindaco ha risposto assicurando che la casa verrà dotata di un nuovo centralino e di personale aggiuntivo volontario per rispondere alle chiamate. «Tutto è cominciato prima della pandemia - spiega un altro membro del comitato, Glenda Sternini -. C’erano già mancanze che, con il Covid, sono state portate all’ennesima potenza. A causa della pandemia il servizio di guardia medica del sabato mattina è stato sospeso e mai più riattivato. Non c’è nemmeno adesso che sono passati due anni e che dovremmo imparare a convivere col virus. I prelievi, che venivano effettuati quotidianamente, oggi sono stati ridotti a tre la settimana e non c’è ancora un telefono che abbia la “coda di chiamata”. Capiamo che assumere un nuovo specialista sia costoso, ma cambiare un telefono lo è sicuramente meno». Alcuni mesi fa il comitato aveva inoltre chiesto al Comune l’allestimento di un punto tamponi proprio in seguito alle nuove modalità di accesso alla casa della salute e per far fronte ad eventuali tracciamenti all’interno delle scuole dell’istituto comprensivo. «In seguito alle segnalazioni ricevute dai residenti delle Ville Unite abbiamo chiesto un’alternativa al drive through del Pala De Andrè, ma la risposta è stata che doveva esserci solo un punto tamponi. Poi, però, ne è stato aperto un altro al Cmp e questo ha di fatto reso nulla la risposta del Comune». Oltre al punto tamponi, il comitato ha inoltre chiesto che i medici presenti nella casa della salute vengano dotati di un ecografo – «in modo tale da poter decongestionare il pronto soccorso» – e che torni ad essere operativa la guardia medica nelle giornate del sabato e della domenica. «Al momento, però, non ci sono state date risposte e questo dispiace, anche perchè i servizi erano stati annunciati quando già la pandemia era presente. Inoltre, e qui parlo per esperienza diretta, non è vero che quando manca il proprio medico possa subentrarne un altro, perchè quest’ultimo dev’essere autorizzato dal proprio». E l’elenco delle priorità per il territorio, secondo il comitato, è ancora lungo. «Su tanti progetti abbiamo trovato una bella accoglienza, almeno a parole, da parte del Comune, ma nella maggior parte dei casi a pagare è sempre stato il comitato. Ad esempio per i giochi installati nel verde pubblico abbiamo speso 50mila euro in due mandati. Nonostante questo rimaniamo fiduciosi che il rapporto possa diventare un po’ più bilaterale».