Ravenna, il clown Billo: "Preoccupati per il quando, non per il come"
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«Non ci preoccupa tanto il “come” potremo ripartire. Ci preoccupa molto di più il quando». Enrico Astolfi, da molti conosciuto come il clown Billo, insieme alla moglie Cristina Bernabè porta avanti, per la Start Show Production, molti spettacoli per bambini e famiglie: «Siamo consapevoli che le priorità, in questo momento, siano altre. Allo stesso tempo ci chiediamo che ne sarà delle nostre date. Tra aprile e maggio perderemo una decina di appuntamenti. Se dovremo rinunciare anche all’estate, è normale che subiremo una bella botta. Siamo soliti lavorare quasi tutte le sere dalla riviera riminese ai lidi ferraresi. Non solo: gli spettacoli persi probabilmente saranno irrecuperabili, anche perché chi in genere aveva un surplus da investire nell’intrattenimento, poi probabilmente non l’avrà più». A fare stare tranquillo Astolfi, però, sono due fattori: «In questi anni ho investito in altre realtà per assicurarmi entrate più certe, visto che abbiamo una bambina. D’altro canto, io e Cristina stiamo utilizzando questo periodo di sospensione non solo per dedicarci di più a nostra figlia ma anche per lavorare su quei dettagli dei nostri spettacoli per i quali, prima, il tempo non c’era: «Che si tratti di costruire un sipario o di lucidare un cavalletto, così come di curare meglio la comunicazione sui social, questo è il momento ideale per farlo. Su nuove produzioni, invece, non stiamo affatto ragionando: il morale è basso e non ne uscirebbe nulla di buono, visto che i nostri lavori nascono dal sentimento e dall’allegria». Allo stesso tempo, la Start Show sta cercando di mantenere il più possibile il contatto con il pubblico: «Esserci, ora, è molto meglio che non esserci. Un giorno sì e uno no, alle otto e mezza di sera, facciamo una diretta Facebook, raccogliendo tra le 500 e le 600 persone. Anche se è stato molto impegnativo a livello burocratico e organizzativo, abbiamo anche offerto una diretta da piazza del Popolo, uscendone soddisfatti». In vista della stagione calda, all’Ente nazionale circhi Astolfi ha proposto che gli spettacoli si realizzino su prenotazione, all’aperto, con un massimo di cinquanta spettatori alla volta, seduti a distanza: «Speriamo, in questo modo, di continuare a fare il nostro lavoro. Non ci vogliamo piangere addosso, non vogliamo puntare il dito contro nessuno, tantomeno le istituzioni. Potremmo chiedere qualche forma di sostegno per i lavoratori del mondo dello spettacolo ma per ora preferiamo lasciare questa possibilità a chi davvero non ce la fa. Noi proviamo a resistere, mantenendo una dignità». (s.manz.)