Ravenna, i videogiochi sempre più presenti nella vita dei teenager
![ravenna-i-videogiochi-sempre-pi-presenti-nella-vita-dei-teenager](/inc/scripts/crop.php?img=https://backoffice3.titanka.com/verticalizzazioni/4897/254/upload/1617709663_ss05chiara-psicologa.jpg&w=420&h=248)
Silvia Manzani
C’è tanta preoccupazione, tra i genitori, rispetto all’uso e abuso di videogiochi. A toccarlo con mano è Chiara Pracucci, psicologa dello sportello Esc per giocatori d’azzardo e familiari, un servizio dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi. L’esperta, da febbraio scorso, insieme all’educatore ludico Fabio Bianchetti sta incontrando, online, le tante famiglie che si sono iscritte agli incontri del progetto «Videogiochi: conoscere per comprendere, conoscere per gestire», arrivato ormai al quinto ciclo: «Stiamo andando avanti perché la richiesta è fortissima e la lista d’attesa si allunga. In un periodo nel quale per pre-adolescenti e adolescenti, ma anche i bambini più piccoli, hanno pochissime alternative perché il ventaglio delle attività che possono svolgere è limitatissimo, i videogiochi possono facilmente prendere il sopravvento, così come può diventare molto difficile tenere in vita le regole che prima della pandemia erano valide ed efficaci. Non a caso, i genitori ci raccontano di essere alle prese con grandi frustrazioni, perché le giornate sono lunghe e quell’ora che era concessa per i videogiochi ora perde di senso, difficilissima da controllare. Il nostro consiglio, a questo punto, è quello di farsi coinvolgere dai figli anche nei videogiochi, quando si dà loro la possibilità di allungare i tempi pattuiti prima della pandemia, giocare insieme a loro, non lasciarli soli nelle loro stanze, magari nervosi e aggressivi mentre giocano o quando finiscono». Ad aggravare il quadro, il fatto che bambini e ragazzi sono giù iperconnessi, in parte perché per molti la scuola si è trasferita online, in parte perché le uniche interazioni con i pari avvengono via smartphone: «Questo fa sì che adesso il loro mondo sia quello dell’online, dove succede tutto, anche se staccato dalla realtà». Ed è proprio questo il punto da tenere in maggiore considerazione quando le limitazioni verranno allentate: «Il ruolo delle figure di riferimento adulte sarà fondamentale nell’indirizzare i ragazzi verso le possibilità che al momento vengono loro negate ma che rischiano di non essere più allettanti nel momento in cui torneranno ad essere a loro disposizione. Gli strascichi del presente, infatti, potranno verificarsi nella facilità o nella difficoltà di riabituarsi alla vita di prima e alle sue opzioni. Il mondo virtuale al quale si sono adattati, in parte perché nativi digitali e in parte perché costretti, ora, a frequentare solo quello, potrà causare problemi e difficoltà quando i ragazzi potranno riprendersi quello che hanno lasciato indietro».