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Pur non avendo ancora comunicazione ufficiale, è giunta notizia che l’azienda Cosmi, che da anni si occupa di manutenzione nel campo Oil & Gas, abbia perso l'appalto con Eni per la manutenzione delle piattaforme offshore nel mare Adriatico.
I sindacati di categoria hanno chiesto un incontro a Cosmi nel quale vengano spiegati formalmente gli eventi e di conseguenza cercare soluzioni per i lavoratori. Dopo circa un quarto di secolo, quello che è stato un sodalizio che garantiva qualità e sicurezza sulle piattaforme si interrompe, pare per meri motivi economici.
La Cgil e la Fiom di Ravenna sono preoccupate in primo luogo per i posti di lavoro di persone che, con grande competenza, svolgono un lavoro duro che le vede impegnate lontano dalle famiglie, con ritmi diversi da quelli ordinari. Un punto deve essere fermo: nessuno deve perdere il lavoro. Sia al committente Eni che alle aziende subentranti, chiediamo l’integrale rispetto del contratto collettivo nazionale del lavoro e delle condizioni di legge e normative attualmente applicate ai lavoratori.
In secondo luogo siamo preoccupati perché negli ultimi anni, nell'ottica del “risparmio” o per meglio dire del guadagno, gli appalti vengono sempre di più vinti in base a elementi economici piuttosto che su elementi di sicurezza e qualità.
Martedì prossimo incontreremo Cosmi e inizieremo un percorso nel quale chiediamo l’attenzione delle istituzioni locali, vista la delicatezza della materie e il numero di posti a rischio, circa un centinaio, che coinvolge tutto il personale di mare relativo agli appalti Eni. E’ inoltre fondamentale garantire la qualità e la sicurezza di un incarico di responsabilità come quello della manutenzione delle piattaforme.
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