Ravenna, Giò De Luigi: «Da 29 anni la mia vita è la musica ma mi sono reinventato come maestro»

«Nel momento in cui mi sentivo messo all’angolo come cantante e musicista, si è spalancata sulla mia vita una porta che non escludo di tornare ad aprire, quella della scuola elementare. Un ambiente dove mai avrei pensato di lavorare e che mi ha regalato delle emozioni bellissime». Giovanni De Luigi, in arte Giò De Luigi, 44 anni, aveva chiuso il 2019 all’apice della soddisfazione, dopo la collaborazione, come corista e chitarrista, con Tricarico, l’artista che lo stesso anno aveva condiviso il tour estivo di Francesco De Gregori: «Ho ancora in mente le emozioni del palco dell’Arena di Verona, così come quelle del Teatro degli Arcimboldi di Milano. Chi l’avrebbe mai detto che, di lì a poco, la mia categoria si sarebbe trovata in questa situazione, con i concerti prima rimandati e poi annullati, con l’impossibilità di incontrarsi in studio a lavorare». Dopo il blocco iniziale, Giò e il suo team riprendono comunque in mano il lavoro dietro le quinte, collaborando anche con Naomi Rivieccio, ex concorrente di X Factor: «Poi, a maggio dello scorso anno, sono andato a lavorare per un negozio di frutta e verdura del litorale, effettuando le consegne a domicilio. Mi alzavo prestissimo e la sera, visto che l’estate 2020 un po’ ce lo ha consentito, correvo a cantare. Dopo cinque mesi e mezzo, su consiglio della compagna e di alcuni amici Giovanni rispolvera il suo vecchio diploma magistrale, avendo la possibilità di poter insegnare alla scuola dell’infanzia e alla primaria: «La didattica non mi è estranea, da 22 anni insegno canto sia privatamente che nelle scuole di musica. Inoltre, sia allo Scientifico che all’Artistico di Ravenna ho lavorato da esterno ai tempi del recupero dei crediti formativi. Ma non pensavo di ritrovarmi da un giorno all’altro, maestro in una terza e in una quarta elementare». Dalla messa a disposizione alla chiamata della segreteria, passa solo un giorno: «Sono stato contattato alle sette di sera. La mattina dopo mi sarei dovuto presentare a scuola per sostituire una maestra che, alla fine, è stata assente per tre mesi e mezzo. Mi sono ritrovato a insegnare matematica, scienze, informatica, geometria e inglese. Un salto pazzesco, che mi ha ovviamente costretto a rimettermi a studiare per essere all’altezza». Un’esperienza, per Giovanni, bellissima: «Con i bambini e le famiglie è scattato l’innamoramento, tanto che quando la supplenza è finita, i genitori hanno fatto in modo di avermi di nuovo nel momento in cui la maestra d’italiano, per qualche settimana, è stata assente. Con le stesse classi di prima, dunque, mi sono ritrovato a insegnare le materie umanistiche». L’insegnamento più grande di quei mesi, per Giovanni, è stato senza dubbio quello della flessibilità: «Ci è voluto un continuo riadattamento, che mi ha portato comunque a vivere una splendida avventura. La mia vita da 29 anni è la musica e spero al più presto di tornare a fare tutto ciò che facevo prima. Ma la scuola mi ha dato molto e magari mi potrà tornare a dare altrettanto nei mesi e negli anni a venire». (s.manz.)