Ravenna, Garoia (Lido di Classe): «Agosto sarà come un grande week-end»

«E’ un’estate “matta”, ci aspettavamo tantissima gente, ma così  non è stato». Sono queste le parole della presidente del comitato cittadino di Lido di Classe, Cristina Garoia, che spiega: «in realtà giugno è stato un mese tranquillo, anche se il week-end è stato distruttivo. Durante la settimana mi sarei aspettata più gente, dal momento che gli appartamenti erano pieni, ma è stato solo a partire da metà luglio che abbiamo registrato un incremento di presenze». E le presenze non sono quelle che ci si sarebbe aspettati. «Si è trattato, in prevalenza, di turismo di prossimità, di persone che si sono recate nelle seconde case. Gli alberghi stanno lavorando, ma ospitano più che altro clienti che hanno prenotato all’ultimo minuto, senza curarsi troppo di dove sarebbero andati. Inoltre, anche quest’anno, come ci si immaginava, mancano gli stranieri». Guardando al mese, Garoia spiega: «Agosto me lo aspetto come un grande week-end, con tanta gente che viene da qui vicino: se qualcuno è andato all’estero, la maggior parte ha rinunciato e va nei luoghi che conosce, senza allontanarsi troppo». In sostanza, per la presidente, «gli alberghi lavorano, ma manca il turismo. I  regolamenti non erano chiari, la liberalizzazione è arrivata all’ultimo minuto e le strutture si sono riempite da un giorno all’altro». Non, quindi, settimane organizzate, ma pensate all’ultimo. «Si tratta di un turismo non di livello, molti hanno preso quello che c’era e non perchè fossero interessati a quello che sta intorno. L’impressione è che quest’anno manchi il turista». Pensando a settembre, se, entro il 15, gli alberghi chiuderanno, gli stabilimenti continueranno a lavorare fino a fine mese. «Immagino che sarà come maggio, quando non si fa tutta la settimana, ma solo il week-end. La stagione, quest’anno, è ancora più corta delle altre». A segnare l’estate sono stati anche episodi di vandalismo che hanno avuto come protagonisti gruppi di ragazzini. «Quegli episodi sono accaduti perlopiù a Milano Marittima, ma abbiamo temuto che arrivassero anche qui. Per quanto mi riguarda ho puntato su un tipo di servizio che a quel target non interessa, ma è un problema che va tenuto monitorato».  (fe.fe.)