Ravenna Festival 2020, dalla Siria a Philip Glass, dalla Fura del Baus ai grandi direttori
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"Dolce color l'oriental zaffiro". Cita ancora il Purgatorio dantesco il Ravenna Festival 2020, presentato sabato 14 dicembre al PalaCongressi ravennate, con il concerto dell'Amicizia di Riccardo Muti che quest'anno è dedicato alla Siria, in un programma sinfonico in larga parte dedicato a Beethoven e che porterà a Ravenna anche Valery Gergiev e Ivan Fisher. Apertura con Philip Glass e il suo l'ensemble e chiusura imperdibile con la leggendaria Fura dels Baus e i Carmina Burana. E ancora la nuovacoreografia di Johan Inger, i 100 Cellos di Giovanni Sollima con la Pfm, Bollani e Capossela a Lugo, Neri Marcore a Russi, Melanie De Blasio al Socjale, omaggio a Bacalov a Forli e il "Trebbo in musica 2.0" a Cervia."Una mamma non si cambia, dagli affetti non ci può dimettere". Cristina Muti c'è e si premura di farlo sapere al pubblico del Festival,ma non curerà più le regie della Trilogia d'Autunno e alla direzione artistica subentra Antonio De Rosa. Tirata d'orecchi ai quotidiani ravennati: "era una lettera privata,una cosa familiare. Volevo comunicare io al pubblico, dopo la famiglia".