Ravenna, falsi licenziamenti e manodopera in nero: ristorante nei guai
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Personale dell’Ispettorato del Lavoro di Ravenna, nell’ambito del contrasto al lavoro irregolare e allo sfruttamento della manodopera, ha portato a termine un’operazione che ha interessato un noto ristorante della provincia. L’accertamento si è concentrato su un contratto di cooperazione tra imprese (cosiddetto "contratto di rete") stipulato tra la società, con sede a Ravenna, e una società di servizi con sede extra regione. Il contratto di rete nascondeva una fornitura di manodopera a vantaggio della società ravennate che licenziava il proprio personale - composto da una quindicina di lavoratori tra cuochi, camerieri e lavapiatti - successivamente assunto dalla società di servizi, che lo “distaccava” alla società di ristorazione ravennate. In questo modo la società abbatteva tutti gli oneri retributivi e contributivi. Parte della retribuzione dei lavoratori “distaccati”, inoltre, veniva integrata dal titolare della società ravennate attraverso pagamenti “fuori busta” in contanti, sottratti alla contribuzione obbligatoria. Infine alcuni lavoratori non avevano stipulato alcun contratto di lavoro ed erano, pertanto, occupati completamente in “nero”. Oltre alle maxi-sanzioni per il lavoro nero è stata accertata un’evasione contributiva di oltre 20mila euro. I trasgressori sono stati denunciati all'Autorità Giudiziaria per somministrazione fraudolenta di manodopera.