Un luogo ritrovato, ma anche uno spazio innovativo dove fare la spesa quotidiana, mangiare, scoprire le eccellenze del territorio, incontrarsi e assistere ad eventi e appuntamenti culturali, aperto tutti giorni dal mattino fino a tarda sera. Il 5 dicembre alle 10,30 riaprirà nel pieno centro storico di Ravenna il Mercato Coperto, il più grande e antico mercato alimentare di una delle più belle città d’arte italiane. Dopo i lavori di recupero e trasformazione condotti da Coop Alleanza 3.0, ed il nuovo allestimento e l’offerta curati da Molino Spadoni, il grande edificio del 1922 di proprietà del Comune di Ravenna è stato svelato oggi ai media dal sindaco Michele de Pascale, il vicepresidente di Coop Alleanza 3.0 Andrea Volta e Leonardo Spadoni, amministratore delegato di Molino Spadoni; a illustrare il restauro e la trasformazione funzionale dell’edificio l’architetto Tiziana Maffei, docente dell’Università di Bologna che è stata direttore dei lavori ed è oggi alla guida della Reggia di Caserta, e Beatrice Bassi, amministratore delegato di MC, società del Gruppo Spadoni dedicata alla gestione del Mercato.
Il Mercato Coperto di Ravenna, in Piazza Andrea Costa, è un bellissimo edificio di stile classico dei primi del ‘900, riconosciuto come Mercato Storico e di interesse storico-artistico: da sempre il polo commerciale più̀ importante del centro. Dopo una prima ristrutturazione del 1984, ha visto un progressivo declino commerciale e strutturale, finché la riqualificazione e la gestione sono state affidate con un Bando pubblico dal Comune di Ravenna a Coop. Il progetto porta la firma di Paolo Lucchetta, responsabile del Master IUAV Retail Architecture and Design for Social and Commercial Purposes, e ha comportato investimenti per oltre 13 milioni di euro: 10,4 milioni di Coop Alleanza 3.0 per il restauro, l’adattamento funzionale e la realizzazione di un punto vendita Coop nella struttura, e 2,7 milioni di euro di Molino Spadoni. Quest’ultima ha curato l’allestimento e seguirà la nuova gestione con due ristoranti, 7 nuovi chioschi (panetteria, pescheria, banco succhi ed estratti, salumi e formaggi, piadineria, macelleria e gastronomia, griglieria), bar, pralineria, gelateria, cocktail bar, spazio eventi e cultura, libreria e temporary shop.
LA STORIA E LA RINASCITA DEL MERCATO
I lavori, partiti nel 2017, hanno portato alla luce importanti reperti archeologici, dato che il Mercato sorge in un’area vocata ai commerci fin dal V secolo, dove operava una delle più̀ antiche corporazioni di pescatori del mondo, la Casa Matha. Il suo simbolo, raffigurato anche nel logo del nuovo Mercato, è appunto la coppia di delfini, o pistrici, della Casa Matha: il grande gruppo scultoreo di pietra, simbolo di fortuna e ricchezza, è tornato, restaurato, all’ingresso.
Il Mercato Coperto punta ora ad essere un vero centro di attrazione economica e sociale di livello europeo per i cittadini e i turisti di Ravenna, riqualificato con una particolare attenzione alla accessibilità ed alla sostenibilità. All’interno, è stato realizzato un primo piano, portando a circa 4.000 metri la superficie calpestabile, accessibile grazie a scale, scala mobile ed un ascensore. L’edificio ha un nuovo ingresso su via Cavour che lo connette meglio al centro storico, e risponde ai parametri del protocollo LEED (Leadership Energy and Environmental Design) Commercial Interiors, come la conservazione più accurata possibile dell’esistente evitando inutili demolizioni, la scelta di materiali e di tecnologie ecocompatibili, il risparmio energetico e dell’acqua, ed i principi del “Design for all”, per l’accessibilità̀ totale per le persone diversamente abili.
Per gli arredi e l’allestimento, Molino Spadoni ha scelto pezzi unici di antiquariato e modernariato che fanno rivivere il fascino delle epoche attraversate dal Mercato: dal tavolo ricavato da un’antica barca lagunare dei pescatori comacchiesi per la raccolta delle anguille, fino ai disegni originali di Benito Jacovitti, tra i maggiori fumettisti italiani del ‘900, i banchi Deco degli anni ’30, i manichini e i pupazzi in cartapesta autentici, degli anni ’50.