Ravenna, due panchine donate da «Il sorriso di Giada», parla la presidente Zingale

Romagna | 05 Novembre 2022 Cronaca
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Elena Nencini
Una panchina inclusiva ha trovato spazio al parco Ipazia grazie all’associazione di volontariato Il Sorriso di Giada, che ne inaugurerà una seconda il 5 novembre alle 15, in Darsena di fronte al Pop Up. Per l’occasione sono intervenuti  numerosi alunni e alunne di alcune classi delle primarie e secondarie delle scuole Pascoli, Novello e Randi e le autorità civili e religiose.
L’associazione nasce per la volontà di Carmela (Pamela) Zingale, mamma di Giada nonché presidente della stessa associazione che da anni si occupa di opere benefiche nel nome della figlia quindicenne affetta da una malattia rara, diagnosticata a solo un mese e mezzo di vita: l’epilessia migrante dell’infanzia. L’obiettivo dell’associazione è quello di fornire aiuto, assistenza e supporto a bambini e ragazzi con problemi di disabilità e alle loro famiglie, puntando all’inclusione e alla condivisione per il superamento di ogni forma di pregiudizio.
Carmela Zingale racconta i progetti dell’associazione, nata nel 2016, per cercare di proporre progetti volti all’inclusione e alla sensibilizzazione delle persone alla disabilità e alla diversità. 
Quali sono gli obiettivi dell’associazione?
«Tutti i progetti nascono da Giada: vivendo la situazione in prima persona come mamma di una ragazza disabile riesco a percepire quel disagio che sentono i familiari di chi ha determinati problemi. La panchina è nata proprio da questo: quando mi siedo su una panchina mia figlia deve stare laterale e, se c’è una seconda persona con me, le devo girare le spalle. L’idea è proprio quella che i bambini devono essere inclusi, questa panchina ci dà la possibilità anche di leggere un libro tutti insieme. Le due panchine sono state progettate perché possano essere utilizzate anche da persone in carrozzina; vi è, infatti, uno spazio tra le sedute in grado di accogliere l’ausilio e favorire la conversazione e la socialità. Cerchiamo di proporre progetti per rendere le cose accessibili a tutti. I nostri figli non devono stare al di là, sono uguali agli altri».
Cosa significa vivere con Giada?
«Giada ha una malattia degenerativa che le ha causato una tetraparesi e un ritardo psicomotorio, ma per me non è importante: quando Giada apre gli occhi al mattino le do un bacio e mi si apre il mondo. Non guardo il futuro guardo il presente. È stata molto male ultimamente e ha dovuto essere ricoverata in ospedale. Io mi dispero e lei ha sempre  il sorriso. Se io oggi sono quello che sono devo ringraziare lei: ho imparato a cogliere l’essenza che fa stare bene».
Quali sono le cose che vi mettono in difficoltà?
«Non tanto le barriere architettoniche perché Ravenna si sta evolvendo ed è molto attenta alla disabilità e ai progetti che proponiamo, ma c’è molta indifferenza da parte delle persone. Ci sono genitori che sono molto sofferenti ed una parola sbagliata causa tanto dolore, ti fa sentire solo, non vedi via di uscita. Invece  ci deve essere accoglienza. La disabilità è un grande tabù, per questo sto lavorando molto nelle scuole, porto Giada e parlo di lei ai  ragazzi e loro la adorano».
Come è la giornata di Giada?
«Va tra alti e bassi, ci sono giornate migliori in cui Giada è effervescente, un vero exploit, vuole andare sempre in giro. Deve fare fisioterapia, piscina, ma le piace molto andare nei centri commerciali. E stare molto a contatto con le sue sorelle, Noemi di 13 anni e Giulia di 12, pensi che scrivono loro i progetti per la sorella. Sono molto legate e vivono questa realtà con semplicità, gli abbiamo trasmesso la voglia di aiutarla. La panchina lo ho pensata sia per i bambini che per gli adulti diversamente abili, ma può essere usata anche dagli anziani, i due braccioli li aiutano ad alzarsi, o per le mamme con il passeggino. La seduta l’abbiamo progettata per alzarsi da soli, senza aiuto, bisogna pensare a queste cose. E’ importante l’autonomia per tutti. Ci hanno aiutato nella realizzazione del progetto il Forno pasticceria Morelli, Forno Nonna Iride, Legatoria timbrificio universo di Matteo Verità e Coop Alleanza 3.0.».
Quali progetti portate avanti?
«Sono tanti i progetti a cui stiamo lavorando: i laboratori gratuiti Piccolo pasticcere, la Pet Therapy, per le scuol e per il prossimo anno prepariamo il progetto “Giada e la Regina Epilessia una favola per tutti”. Stiamo partecipando al progetto di Coop Alleanza 3.0 “+ vicini” dove la nostra associzione partecipa con il progetto ‘Un sorriso in barca a vela’. Cerchiamo di continuare i nostri progetti, completamente gratuiti, per informare sensibilizzare, supportare e creare una rete inclusiva».
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