Ravenna, Dradi (liceo artistico): «Insegnanti quasi tutti in cattedra, ma esiste un problema di spazi»
Federica Ferruzzi - L’inizio dell’anno scolastico vedrà Gianluca Dradi, che da nove anni era dirigente scolastico al liceo scientifico, alla guida del liceo artistico di Ravenna. «L’importante novità di quest’anno è che, alla ripartenza del 13, avremo quasi il 100% dell’organico - spiega il dirigente -. Ci auguriamo che, a seguito delle vaccinazioni effettuate dal personale scolastico e dagli studenti, la dad possa essere relegata a poche ed eccezionali situazioni. Detto questo, restano gli antichi problemi del sovraffollamento e dell’ediliza che, anche per le scuole superiori del comune, non risulta più adeguata alla scuola del terzo millennio ed alle esigenze di didattiche laboratoriali e cooperative». Dradi sottolinea come, per il terzo anno, la «macchina scolastica» sia inevitabilmente condizionata dalle esigenze sanitarie. «Anche se in presenza, la scuola è ancora caratterizzata dalla necessità di prevenire il virus. Avremo ancora l’obbligo di scaglionamento degli ingressi, se non addirittura l’introduzione di turni, per evitare gli assembramenti, e quello di indossare le mascherine almeno fino al 31 dicembre. In conferenza stampa il ministro ha detto che, se gli studenti saranno tutti vaccinati, la si potrà anche togliere, ma non ci sono ancora disposizioni in merito. Certo, non è la scuola che tutti vorremmo e da parte degli educatori è richiesto un “di più”, una capacità empatica, un entusiasmo che compensi questi deficit della relazione che si instaura all’interno delle classi». E un «di più» è stato chiesto anche al dirigente che, abituato a lavorare sodo - i docenti ed il personale Ata dello Scientifico avevano sottoscritto una petizione affinchè non venisse trasfertito - è ora alle prese con un istituto tutto da conoscere. «Questo incarico è una nuova sfida dal punto di vista professionale. Certo, nell’immediato è faticoso, devo entrare nel merito di decine e decine di questioni diverse rispetto a quelle a cui ero abituato allo Scientifico, ma l’istituto ha tante potenzialità. Tra i problemi, invece, proprio stamattina ho segnalato alla Provincia e all’ufficio scolastico territoriale una grave carenza di spazi: l’insufficenza di aule, anche a causa della loro ridotta dimensione, ci obbliga ad utilizzare, a mio avviso impropriamente, anche i laboratori per la normale didattica. Occorre inoltre trovare spazi per chi svolge attività alternative all’ora di religione e per quegli studenti affetti da disabilità grave a cui servono anche “spazi calmi”. Aspetti a cui sto pian piano mettendo mano con l’entusiasmo di un nuovo incarico».