Ravenna, Del Conte racconta il Pug: stop ai grandi centri commerciali

Romagna | 05 Novembre 2021 Cronaca
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Federica Ferruzzi
Verrà presentato entro l’anno, probabilmente già in questo mese, il nuovo Piano urbanistico generale che rappresenta il primo impegno dell’assessora Federica Del Conte riconfermata nella nuova giunta. «Il Pug - spiega Del Conte - prosegue il suo percorso di redazione, condivisione e formalizzazione secondo quanto previsto dalla LR 24/2017. Dopo l’affidamento dell’incarico nella primavera del 2019 ad un raggruppamento di professionisti e società (tra cui la capogruppo Mate) coordinati dal professore Carlo Gasparrini, il contestuale processo partecipativo sviluppatosi nello stesso anno e l’approvazione del documento strategico in Giunta, il prossimo passo sarà l’“assunzione” dello strumento urbanistico da parte della Giunta, a cui seguiranno la pubblicazione, l’adozione e l’approvazione. Durante l’estate scorsa abbiamo presentato la proposta di piano alla Commissione consiliare Assetto del Territorio, ai Consigli Territoriali, alle associazioni ambientaliste e al Tavolo permanente dell’edilizia e dell’urbanistica, formato dalle associazioni di categoria e dagli Ordini professionali, con cui stiamo approfondendo le caratteristiche di uno strumento che sarà altamente innovativo». I tempi di approvazione dovrebbero essere più veloci rispetto al passato, in quanto si andrà in consiglio solo quando si sarà in possesso di tutte le osservazioni, «mentre prima - precisa l’assessora – erano previsti più passaggi di legge».
Quali saranno le caratteristiche del nuovo Pug?
«Il Pug sarà soprattutto un piano strategico che garantirà la centralità e la propulsività dell’azione pubblica ancorata a 5 grandi obiettivi: resilienza e adattamento ai rischi, a partire da quelli prodotti dai cambiamenti climatici; sostenibilità dell’agricoltura, dell’agrobiodiversità e del settore agro-forestale anche in aree urbane e periurbane; centralità del ferro per persone e merci e della mobilità ciclopedonale per una città decarbonizzata; multifunzionalità dei settori economici e produttivi che connotano Ravenna, da quello portuale e logistico al turismo; rigenerazione urbana ed ecologico-ambientale della città esistente e dei numerosi centri agricoli e costieri, per evitare il consumo di suolo. Il nuovo strumento sarà indubbiamente più flessibile e porterà ad una maggiore semplificazione. Cercheremo di evitare regole di dettaglio troppo specifiche: servono indicazioni chiare e linee strategiche ben definite, ma allo stesso tempo è necessaria una maggiore adattabilità e flessibilità del piano rispetto ad una realtà che può mutare velocemente e manifestare bisogni e necessità che oggi, magari, non conosciamo. Nei cinque anni passati abbiamo approvato 16 varianti urbanistiche, un numero altissimo a cui vogliamo ovviare con uno strumento più adattabile, in  grado di andare incontro a bisogni ed esigenze nuove, dando risposte sia al benessere dei cittadini ma anche all’economia e al lavoro».
Cosa prevederà?
«Prevederà la salvaguardia e la valorizzazione del centro storico, del diffuso processo di rigenerazione urbana promosso dal Pug per la città esistente ed il forese. Un processo che si pone l’obiettivo di rispettare il limite del 3% di consumo di suolo aggiuntivo previsto dalla LR 24/2017 che l’Amministrazione ritiene di poter attivare prevalentemente per scelte connesse alla produzione di energia da fonti rinnovabili, con la prospettiva di un consumo di suolo zero, in considerazione degli interventi strategici che la medesima legge esclude da questo conteggio».
Quindi non sono previste nuove aree di commercio?
«Non sono previsti nuovi centri commerciali. Come dicevo, le aree che verranno riqualificate dovranno contenere un mix di usi diversi: potranno essere presenti anche strutture di vendita commerciali, ma si dovrà garantire un adeguato mix funzionale nella previsione di funzioni residenziali e non, capace di dare vita a contesti urbani ed evitare comparti monofunzionali. Parallelamente potranno essere attuati anche i piani presentati nel rispetto della vecchia strumentazione urbanistica, prevedendo la possibilità di rimodulare le previsioni di taluni ambiti ex art. 18 già convenzionati per recepire i nuovi principi di sostenibilità, per aggiornare le previsioni non più corrispondenti alle esigenze del territorio sia in termini di destinazioni prevalenti che di opere pubbliche necessarie».
Quali saranno le misure per l’area portuale? 
«Per la logistica ci sono già diversi piani in corso, alcuni già approvati come L1, altri in fase di approvazione come L3. A queste aree si aggiungono quelle gestite direttamente dall’Autorità di Sistema Portuale. Tornando al Pug, una delle aree di rigenerazione più significative per gli sviluppi portuali sarà quella dell’ex Sarom». 
E per la città?
«Per i processi di rigenerazione in città e nel forese nel Pug sono stati messi a punto dispositivi normativi e una Guida per la Qualità Urbana ed Ecologico-Ambientale (Quea) che hanno lo scopo di creare le condizioni di fattibilità necessarie. Ciò sia nel caso degli interventi puntuali di qualificazione edilizia, sia in quelli più intensivi di ristrutturazione urbanistica, di addensamento e sostituzione urbana. La strada individuata si basa sulla combinazione tra premialità urbanistiche differenziate e il rispetto di requisiti e indicatori prestazionali di diverso tipo e con valori crescenti all’aumentare delle premialità. Le prestazioni sono state valutate in termini di permeabilità dei suoli, di dotazioni vegetali qualificate per ossigenare l’aria e stoccare CO2, di tipo energetico per aumentare la produzione da fonti rinnovabili, di multifunzionalità qualificata alla scala territoriale ed edilizia, di dotazioni territoriali aggiuntive di servizi alla scala urbana e di prossimità, di nuovo welfare in termini di accessibilità e offerta di alloggi sociali».
Nel nuovo Pug ci sono inoltre linee guida specifiche che serviranno per selezionare nuovi fondi, cosa prevedono?
«Sì, il Pug prevede quattro progetti guida centrati su alcuni luoghi strutturanti di valore strategico che sono: il canale Candiano, il Litorale, la Grande Corona verde e la Metro-ferrovia. Questi progetti guida evidenziano gli interventi prioritari di livello urbano e territoriale e si raccordano con le strategie locali delle diverse parti urbane emerse anche durante il percorso di partecipazione ‘’Ravenna Partecipa all’urbanistica’’ che si è sviluppato su tutto il territorio. La dimensione strategica del Piano, protagonista indiscussa di questa nuova stagione dell’urbanistica, consente di immaginare il Pug come strumento già sintonizzato con il “Green Deal” e le missioni del Recovery Plan».
Ci faccia un esempio...
«Prendiamo la metro-ferrovia: in caso di canali di finanziamento legati al trasporto, questo progetto potrà attrarre risorse finalizzate a rendere fruibile il tracciato che dalla stazione di Mezzano arriva a Ravenna e si sposta a Mirabilandia e Savio, nell’ambito di un percorso di messa a sistema che tenda alla valorizzazione turistica e ambientale che intendiamo perseguire».
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