Ravenna, Dal Re (Ordine dei Farmacisti): «Vaccini, partiremo a giorni»
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Federica Ferruzzi - Sono giorni di lavoro intenso per i professionisti della sanità che si ritrovano a tavoli regionali e locali per mettere nero su bianco le modalità con cui i vaccini potranno essere somministrati in farmacia. Già dal 7 settembre questi presidi sanitari offrono la possibilità di prenotare la vaccinazione in loco, ma ancora manca la data in cui tutto questo sarà possibile. A chiarire il quadro è il presidente dell’Ordine Domenico Dal Re. «La somministrazione necessita di un protocollo regionale, che c’è già, e di accordi, ad esempio per il reperimento delle dosi, che invece mancano. Sotto il profilo della sicurezza, per quanto riguarda la consegna dei vaccini, siamo ancora in una fase di messa a punto. Non sappiamo, ad esempio, se sarà l’Ausl a consegnarli o se dovranno provvedere i nostri grossisti ad andarli a prendere». E il cosiddetto fenomeno Green Pass ha spinto tanti indecisi a vaccinarsi facendo aumentare il lavoro. «La richiesta di questo certificato ha invogliato tanti cittadini a fare richiesta del vaccino e abbiamo registrato tante domande da parte di chi vuole effettuarlo nelle nostre sedi». E l’iter, per i farmacisti, vede alcuni vincoli. «Ad esempio dobbiamo avere un numero minimo di sei prenotazioni più una perchè, se per qualche motivo, uno dei prenotati dovesse venire meno, la dose non verrebbe sprecata. E’ un lavoro indubbiamente impegnativo». Al momento i farmacisti formati anche con la prova pratica sostenuta all’hub vaccinale sono 111, mentre il numero delle farmacie è in crescita. «Ad aprile le adesioni erano poco più di 50, oggi sono cresciute enormemente». Ma il problema, come per i medici, riguarda la difficoltà di reperire personale. «E’ sempre più difficile reperire personale farmacista perchè c’è carenza di queste figure professionali. In più la situazione si è ulteriormente aggravata a causa della sospensione di diversi farmacisti che, in quanto non vaccinati, non possono più esercitare. In provincia, al momento, sono undici, che si aggiungono ad una carenza già grave. Pensi che nel lughese una farmacia è stata chiusa per tre giorni per mancanza di personale». Massimo una settimana ed il protocollo sarà pronto. «Da parte nostra posso dire che siamo pronti a partire: chi ha deciso di aderire ha anche la strumentazione necessaria per farlo, ma mancano ad esempio gli accordi con il 118 per garantire la sicurezza dell’utente. Una volta partiti bisognerà, infatti, comunicare l’ora di vaccinazione per avere un eventuale soccorso sempre pronto».